28/03/16 - Romizi in silenzio si è ripreso il Bari ma giugno è vicino: quale futuro?

Qualche tempo fa il buon Romizi aveva paragonato la sua vita calcistica ad "una specie di calvario". Ogni anno l'ex viola lotta per guadagnarsi una maglia da titolare, nonostante venga giustamente considerato tra i leader storici di questo gruppo. Uno degli ultimissimi baluardi di un Bari che fece innamorare i suoi tifosi. L'aretino, che ha da sempre anteposto gli interessi e il bene di tutto il collettivo, ha altresì accettato silenziosamente le decisioni dei vari allenatori. Tribuna o panchina, non fa differenza. Intanto, c'è chi lo vorrebbe, senza mezze misure: "Sempre in campo". Evidentemente non aveva tutti i torti.

PILASTRO - Infatti, da quando è tornato a dettare legge, la squadra ha cambiato decisamente passo. Quella di Salerno è stata la terza vittoria con lui in campo. Senza nulla togliere ai suoi predecessori, la cabina di regia sembra essere il suo habitat naturale. A giovarne ovviamente è l'intero undici che può finalmente contare sull'apporto di uno dei migliori mediani della categoria. Mentre i soliti soloni si affretteranno a sottolinearne i limiti. Il centrocampista toscano, che di certo non avrà piedi fatati, fa però sempre la cosa giusta. Come appunto all'Arechi in occasione dell'assist vincente per la rete di Maniero, il gol del momentaneo 3-1.

FUTURO INCERTO - Quattro anni dopo ci sono alcuni punti interrogativi. L'affetto tra Marco e la città è certamente un qualcosa di indissolubile. Forte anche di un contratto che scadrà solo tra due anni. Ma le cose possono cambiare. Il ragazzo lo ha spiegato con franchezza alcuni giorni fa. A fine stagione lui e il Bari si siederanno attorno ad un tavolo per decidere assieme il futuro. Cosa è meglio per entrambi? Sarà addio? Presto per dirlo. Chissà se con una possibile serie A nel destino, non sia lecito augurarsi il prosieguo di questa meravigliosa favola, ma attenzione Romizi vuole esserne assoluto protagonista!




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