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| Titolo: 15/02/16 - Romizi e i suoi fratelli ai margini del progetto tecnico. Quale futuro? Lun Feb 15, 2016 12:17 pm | |
| Carenza di risultati, ma non chiarezza. Questo, in estrema sintesi, il bilancio della gestione Camplone. Le nuove certezze del Bari ripartono da un’idea di gioco più definita e, soprattutto, da un progetto tecnico di cui cominciano a conoscersi i partecipanti e soprattutto i non partecipanti.
Donati, Romizi, cui potremmo aggiungere Sansone, Puscas e Gemiti, sembrano ormai ai margini del disegno del tecnico pescarese. I casi più palesi sono senza dubbio quelli dei primi due: Massimo Donati, nelle ultime cinque partite è stato convocato in una sola circostanza (Bari-Vicenza), mentre Romizi è rimasto a casa in occasione delle trasferte di Pescara e Avellino. Scelte, dunque, capaci parlare senza che l’autore sia affetto da grande verbosità: i due centrocampisti difficilmente vedranno il campo di qui alla fine del campionato, anche perché val la pena ricordare che il mister ex Perugia nell’ultima sfida ha preferito loro un Valiani nell’inedita veste di playmaker.
Per gli altri tre biancorossi il discorso si fa meno definitivo e più passibile di aperture. Sansone dall’arrivo di Camplone ha perso “il ruolo di primo dei sostituti”, alle spalle degli intoccabili Maniero, De Luca e Rosina. Per l’ex Sassuolo da Spezia ad Avellino, solo 35 minuti in due sfide, una tribuna e due panchine. Boateng ha scalato un posto nella gerarchia degli attaccanti: con il nuovo allenatore ha già accumulato 151 minuti ed è persino partito da titolare contro lo Spezia. Puscas, invece, ha visto peggiorata la sua non già rosea situazione: 224’ durante la gestione Nicola con una media di poco più di 10 minuti a partita, 20’ durante quella Camplone e una media si è dimezzata. Per Gemiti qualche attenuante in più: il ragazzo non sta benissimo fisicamente, ma le due panchine contro Crotone e Pescara non sembrano essere di buon auspicio. Ai “casi” potremmo aggiungere anche quello di Minala, arrivato fuori forma da Latina ed ancora incapace di convincere, tanto da non essere convocato contro l’Avellino.
Camplone sino ad ora ha rappresentato il cambiamento, anche piuttosto drastico. Per i biancorossi penalizzati dalle sue scelte non resta che affidarsi al lavoro, per poter tornare parte integrante della realtà biancorossa.
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