14/12/15 - Bari, la vittoria della sofferenza. Ora testa al big match col Cagliari

Maggiore è il coefficiente di difficoltà di una partita, maggiori sono i meriti nel caso si riesca a portare a casa l'intera posta in palio. Ne consegue, in base a quanto appena scritto, che la vittoria di ieri sul Perugia rientra di diritto in quelle piccole imprese che possono risultare decisive nell'esito di un campionato. Perchè, è bene ricordarlo, se non fosse stato per il jolly di Sabelli difficilmente il Bari sarebbe riuscito a vincere la sfida con gli umbri. Bravo Bisoli a schierare una squadra che, al netto delle tante assenze, ha concesso pochissimo. Un Perugia corto, ordinato, pronto a ripartire in contropiede alla minima occasione (seppur senza creare grossi pericoli a Guarna e compagni). Una formazione che ha ricordato per diversi aspetti quel Cesena, allenato dallo stesso Bisoli, che nel marzo 2014 riuscì a strappare un punto al Bari di Alberti e Zavettieri con una prova di altrettanta compattezza e carattere. Bravo il tecnico perugino ma altrettanto bravo Nicola a osare con il cambio che ha deciso la partita: l'inserimento di Boateng per Di Noia, passando al 4-2-3-1. Non è un caso che il gol sia arrivato pochi minuti dopo la sostituzione con il giovane italoghanese autore dell'assist a Sabelli.

SOFFERENZA - Ancora una volta il Bari ha mostrato una capacità che pochissime squadre hanno nel loro dna: vincere anche quando non si è in stato di grazia. E' successo soprattutto nella prima parte di campionato quando i biancorossi dovevano scontare i problemi di un calciomercato a due velocità (con i pezzi pregiati arrivati solo nelle ultime settimane) e di un gruppo rinnovato che aveva bisogno di tempo per conoscersi e amalgamarsi. La vittoria sugli umbri permette di capitalizzare il pareggio del Cagliari a Livorno, riducendo a due punti il distacco sui sardi e di tenere il passo di uno straordinario Crotone. Lo scontro diretto di sabato dirà qualcosa in più sulla capacità di questo Bari di poter essere grande con le grandi. Vincere dove nessuno, a parte il Como, è uscito indenne sarebbe una notevole prova di valore.

FUTURO - Sia chiaro, Cagliari è un bivio importante ma non decisivo. Mancano ancora ventiquattro gare, ci sono settantadue punti a disposizione. C'è una sessione di mercato che prenderà il via tra poche settimane che potrebbe ridefinire le gerarchie del campionato. E che vedrà il Bari alla ricerca di alcune pedine tra cui, quasi sicuramente, un terzino sinistro di livello visto quanto successo poche ore fa a Cristiano Del Grosso. Tutto può succedere, tutto è ancora in ballo. L'importante è non perdere punti più che per merito degli avversari per demeriti propri. Il riferimento è alle gare con Ternana, Como e Modena in cui i biancorossi hanno raccolto meno di quanto avrebbero potuto e dovuto fare a causa di un atteggiamento superficiale e rinunciatario, soprattutto nei minuti iniziali.





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