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| Titolo: 15/10/15 - Repubblica - Stadio, tifosi e diritti TV: comprare il Bari è ancora un affare. Il caso Infront non frena le trattative: la concessione del San Nicola per 99 anni sarebbe un ottimo incentivo Gio Ott 15, 2015 11:36 am | |
| Siamo tranquilli e sereni. Quel che c’era da dire l’abbiamo scritto. Di più, ieri,Romeo Paparesta, vice presidente del Bari,non ha voluto aggiungere sulle indagini a caricodel figlio Gianluca,numero uno del club biancorosso. Un profilo basso confermato poco dopo da Riccardo Maniero ha anche detto che «nello spogliatoio non si parla della vicenda». Parole di circostanza, mentre la tifoseria è in fibrillazione e si chiede cosa possa accadere alla squadra del cuore. Ma c’è un altro argomento che ha suscitato curiosità ed è quello legato alle indiscrezioni relative a una possibile svolta societaria. Con chi stava trattando Paparesta?Che intorno al Bari ci fosse un certo movimento non è una novità. Ma stavolta si vocifera di qualcosa allo stato avanzato, che forse spiega perché l’ex arbitro stesse puntando i piedi con il Comune per avere una concessione del San Nicola di 99 anni, un ulteriore punto di forza per il venditore. Il Bari senza debiti e con un look più moderno, come quello che gli ha disegnato addosso Paparesta, non sarebbe sfuggito all’occhio di potenziali investitori anche stranieri, che avrebbero individuato nella squadra il fiore all’occhiello da esibire per la loro calata in Puglia. Da tempo si parla di cinesi messi benissimo finanziario, ma nelle scorse settimane si era anche delineata una pista che porta in Azerbaijan. E poi ci sono gruppi italiani che vorrebbero inserirsi nel mondo del calcio. «Una cosa è certa: quella di Bari resta forse la piazza italiana con le maggiori prospettive di crescita», spiega Fabio Poli, barese, esperto di marketingsportivo. «Solo in Italia ha un indotto di un milione e mezzo di tifosi,ha fame di calcio ad alto livello e una passione che non teme confronti. Certo, per chi avesse avuto voglia di investire sulla squadra il momento dell’asta sarebbe stato quello ideale. Ma la società biancorossa resta tra le più appetibili». Ecco perché a fronte di qualche segnale di debolezza da parte di Paparesta, i giochi potrebbero riaprirsi. A meno che il presidente del Bari non abbia altri partner, diversi da Infront, per muoversi in autonomia. Chi lo ha sentito nelle ultime ore racconta di un Paparesta assolutamente sereno, a maggior ragione dopo aver spiegato nella nota diffusa domenica sera, dopo la vittoria sul Lanciano, come quei 470mila euro ricevuti da Infront e oggetto dell’inchiesta della Procura di Milano, fossero assolutamente tracciabili. Resta da verificare se ci sono altri elementi nell’ambito dell indagini che possano mettere maggiormente nei guai lui e il Bari. Ma se il club diventasse una patata bollente, Paparesta potrebbe avere una soluzione a portata di mano. Fermo restando che niente potrebbe risarcirlo del desiderio di riportare in alto il Bari.
Repubblica ed. Bari | |
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