23/07/15 - Nicola sta formando un Bari propositivo. Sansone è già leader in un mare di professionalità

Sta crescendo il Bari di Davide Nicola. Nella fisiologica parzialità del momento biancorosso, spunti e primi concetti mnemonici stanno iniziando a rincuorare chi, fino ad un paio di settimane fa, considerava il Bari un cantiere indecifrabile. Il primo a essere soddisfatto del lavoro fin qui assimilato dai suoi è proprio Nicola, motivatore indemoniato e assieme demiurgo nei giorni di preparazione in Umbria. Osserva, grida e applaude come nel finale della gara di ieri contro l'Arezzo quando una manovra ben condotta sulla sinistra dalle parti di Boateng ha prodotto un convinto e acusticamente apprezzabile "bravi" all'indirizzo dei suoi.

Tutto bene, finora. Certo, chi conosce il mister piemontese, assicura che chiede ancora molto di più al suo progetto. Ma i primi segnali registrati a Roccaporena hanno dispensato annotazioni anche al di sopra delle aspettative. Piace il modulo, il 4-3-3, spesso e volentieri traslato in corso d'opera (non a caso) in un ancor più sbarazzino 4-2-3-1. Piace l'inserimento dei nuovi, e la crescita efficace di qualche calciatore ritrovato.

Di Noia, un anno dopo, è un incursore ormai maturo per il salto. De Luca e Gomelt, fortemente rivoluti da Nicola, promettono di mantenere livelli di gioco e stabilità superiori a quelli della passata stagione. Il dualismo fra Gentsoglou e Donati è già un motivo ricorrente, mentre Sansone è l'incaricato per distacco alla voce punizioni e tentativi balistici. Non dispiace neppure l'eclettismo di calciatori come Salviato e Rada, finiti in discussione, ma motivati e pronti all'uso al pari dei sempre chiacchieratissimi Galano e Caputo, professionisti fin qui ineccepibili.




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