Nel web circolano ancora i filmati con la telecronaca di Nando Martellini e le parole, intrise di poesia, dell’inconfondibile radiocronaca di Sandro Ciotti. Era il 12 aprile 1970, non si giocava in B, bensì in serie A. In compenso era la terzultima giornata, proprio come accadrà venerdì. Si sfidavano, sempre come venerdì, Cagliari e Bari. Non al San Nicola, ovviamente, e nemmeno allo stadio della Vittoria. Si giocava all’Amsicora, il fortino che di lì a poco sarebbe stato soppiantato dal nuovo Sant’Elia. Il Cagliari vinse 2-0, con reti di Gigi Riva e di Bobo Gori e conquistò lo scudetto. Il Bari, allenato da Carlo Matteucci, che aveva sostituito da qualche partita il “mago di Turi” Oronzo Pugliese, al termine di quel match fu invece condannato alla retrocessione. Venerdì i biancorossi punteranno a non regalare un’altra soddisfazione matematica al Cagliari e, al contempo, a rilanciarsi nella corsa al terzo posto. Di questa partita, e di quella, abbiamo parlato con Gigi Riva. Un monumento del calcio italiano. L’attaccante che Gianni Brera etichettò con il leggendario soprannome Rombo di Tuono. E lui ripassa le emozioni di oggi e le speranze di ieri. Non coincidono con gli auspici del Bari, certo. Ma in fondo la serie A per il Cagliari sembra più che altro una formalità, per il Bari è una sfida ambiziosa. Una festa per due, a fine stagione, metterebbe tutti d’accordo.
Gigi Riva, che ricordo ha di quella partita?
«Fu un successo importantissimo, due punti che sancirono la matematica vittoria del campionato. Avrebbe dato il là a una festa incredibile per tutta la Sardegna».
Il Bari avrebbe magari preferito che il Cagliari di oggi festeggiasse già questa settimana. Si aspettava una situazione di questo tipo?
«Nel girone di ritorno la squadra di Rastelli ha avuto una flessione, però adesso può riprendersi. Sarà una partita fondamentale per il Cagliari, che merita la serie A, ma anche per il Bari».
Cosa pensa del Bari di questa stagione?
«È un’ottima squadra, con giocatori di livello, del tutto in corsa per la massima serie, e questo complicherà le cose al Cagliari. Sarà una gara apertissima. Io, da buon sardo, posso solo augurarmi che la ricorrenza con quella partita porti bene a noi».
Quel Bari-Cagliari che valore ha nella sua storia calcistica?
«Se dovessi pensare ai momenti belli della mia carriera, ce ne sarebbero tantissimi e sarebbe impossibile stilare una graduatoria. Di certo lo scudetto, maturato in quella partita, rappresenta uno dei ricordi più belli della mia vita. Senz’altro è il risultato che porto più nel cuore con la maglia del Cagliari. Dopo quello, metto solo la promozione in serie A».
fonte : http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/sport/16_maggio_03/tra-bari-cagliariquasi-come-70partita-fantasticae-anticipo-a-5bab0a92-10ff-11e6-8955-430cb3501ea0.shtml
Home 