16/11/15 - De Luca a tuttocampo: sacrificio, appoggio e un gol che mancava

La crescente attitudine al supporto della manovra e la simutanea ascesa della propria indole realizzativa ha fatto sì che molti addetti ai lavori definissero l'attaccante Giuseppe De Luca con l'appellativo di uomo-assist (sono ben 4 quelli realizzati in stagione) anzichè uomo d'area.

Non che il nuovo epiteto non gli calzasse a dovere, ma in sostanza un centravanti nasce e vive per il gol. Lo scugnizzo varesino aveva infatti inziato positivamente la sua seconda avventura in biancorosso, realizzando una preziosa doppietta nel rocambolesco 4-3 con lo Spezia per poi ripetersi nel sentitissimo match contro l'Avellino. Negli ultimi due mesi però la propensione offensiva della Zanzara è andata diminuendo, in concomitanza con i mutamenti tattici che Nicola ha gradualmente applicato sul suo profilo: con l'evolversi del campionato De Luca ha infatti imparato a sacrificarsi maggiormente per il bene del team, ripiegando in fase passiva lungo la linea mediana e talvolta anche al di sotto della cintola, per dare manforte ai compagni di difesa e centrocampo.

Un lavoro certosino e fisicamente dispendioso che avrà sicuramente inciso sulla sua lucidità in zona d'attacco. La traslazione logistica sta però mostrando pian piano i suoi frutti rendendo De Luca un tassello di assoluta importanza per l'ottica di squadra e ancora più essenziale in un torneo come quello cadetto, che fa del sacrificio e della dedizione al team uno dei suoi gridi di battaglia.

Nel confronto d'alta quota con il Cesena, l'ex Atalanta ha saputo ben coniugare le nuove movenze tattiche con il suo killer istinct. Coperture e sostegno alla manovra sì, accompagnate però da una freschezza in zona offensiva percepibile sin dai primi minuti di gioco, a garanzia di un ritorno al gol dopo quasi due mesi di digiuno. Con la quarta marcatura stagionale De Luca ha infatti consolidato il gradino più alto tra i marcatori stagionali biancorossi (in coabitazione col compagno di reparto Riccardo Maniero, ieri in gol) mettendo ancora una volta in evidenza le sue spiccate doti nel colpo di testa. Nonostante il metro e sessantotto di altezza, quest'anno come lo scorso, la Zanzara resta infatti tra i giocatori più temibili nel gioco aereo.





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