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| Titolo: GdS - Celiento: "Voglio la B col Bari. Ci crediamo. Auteri è il massimo per me: battibecchi e chiarimenti" Ven Dic 11, 2020 11:07 am | |
| Intervista al difensore Celiento sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: "Fa sempre bene non subire gol. Evidente che le cose stiano andando meglio, per via del lavoro che portiamo avanti da 3 mesi con il mister ed i suoi collaboratori. I risultati, poi, aiutano a sentirsi più forti. Sottinteso che si riveli sempre preziosissima la collaborazione degli altri reparti. Ma, è chiaro, dobbiamo continuare così. C’è ancora tanto da fare. Io sempre in C? Non so se è stato giusto. Vero è che nel calcio ci sono tanti fattori che possono condizionare una carriera. Però, ho fatto sempre il mio e, quel che conta, ho sempre voluto vincere. Ecco perché ho scelto il Bari: vorrei arrivare in Serie B, vincendo sul campo e non attraverso una trattativa di mercato".
Celiento spiega... "È soprattutto un’occasione importante, molto ghiotta. Mi può aiutare a fare il salto di categoria. L’equazione è semplice: la mentalità della società è la mia. Perché crederci? Perché non possiamo permetterci di restare in Serie C. Perché la mia squadra ha valori importanti, siamo sempre più uniti. Perché abbiamo una gran voglia di vincere. Bastano 3 motivi, ma potrei aggiungerne altri".
Su Auteri... "La sua filosofica di calcio è il massimo per me. L’ideale. Compresi i rischi che corre, inevitabilmente, chi si espone spesso in fase offensiva. Ma, credetemi, con lui è più bello giocare: vai in campo e fai la partita. E, quando ti diverti, è perfino giusto rischiare. Avrei mille episodi da raccontare, tutti nel contesto di un rapporto molto schietto. Figuratevi, in svariate occasioni c’è capitato di avere battibecchi, perlopiù dovuti all’interpretazione di situazioni tattiche. Ma poi si è sempre chiarito tutto e subito".
Celiento, nel corso dell'intervista rilasciata quest'oggi a La Gazzetta dello Sport, ha parlato dei suoi idoli: "Da buon napoletano, Fabio Cannavaro al 100%. Mi rivedo in quel che è stato lui, con le debite proporzioni, per il modo di interpretare il ruolo. Maradona? Qualcosa che non si può spiegare. A Napoli sono cresciuto con la sua figura davanti agli occhi, nel cuore e nei pensieri. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma per quanto mi hanno raccontato i miei nonni, papà e mamma, è come se lo avessi vissuto".
In merito alla sua propensione per il gol, svela... "Diciamo che sono andato su, a cercare fortuna in area avversaria, anche quando non avrei dovuto farlo. Ma essendo nato trequartista, qualcosa mi è rimasta dentro… quando vado avanti, ci credo sempre. Cerco di farmi trovare pronto per sfruttare ogni occasione. Come è successo per il mio primo gol al San Nicola, contro il Teramo. Che emozione! Un momento indimenticabile, peccato non ci fossero i nostri tifosi".
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