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| Titolo: 30/09/15 - Porcari: "Non sono un fenomeno, gioco al servizio della squadra. Presto vedrete il vero Porcari" Mer Set 30, 2015 5:19 pm | |
| “Non sono mai stato un fenomeno ma un giocatore che ha sempre anteposto la squadra davanti a se stesso”. Con semplicità e professionalità Filippo Porcari è riuscito però a mettere la firma su un gran numero di campionati vinti. Si pensi a quelli di Avellino, Novara e Carpi.
“Non mi definisco un giocatore che fa la differenza, il fenomeno tanto per capirci – continua – ma quello a servizio dei compagni. Amo le cose semplici, anche fuori dal campo, e questo forse mi è servito a livello mentale per cercare di dare sempre il massimo. Qui a Bari non nascondo di avere avuto delle difficoltà iniziali che ora sto superando. Venivo da due anni di lavoro fatto in modo diverso e credo sia fisiologico attraversare un periodo di ambientamento in un gruppo quasi tutto nuovo. Pian piano mi sto adattando a quello che chiede il mister non facendo mai mancare il mio impegno e la voglia di dare il massimo. Presto ritornerò il vero Porcari e lo dimostrerò con i fatti in campo”.
Dalla C1 alla B con l’Avellino, dalla C1 alla A con il Novara e dalla B alla A con il Carpi. Qual è il segreto? “Un po’ di esperienza l’ho maturata e quei campionati li abbiamo vinti grazie all’unità e il lavoro del gruppo. Il singolo, certo, può farti la differenza ma se non si gioca tutti insieme avendo la stessa mentalità è difficile andare avanti. Quando dico tutti insieme mi riferisco anche e soprattutto a chi sta fuori dal campo. Con il Carpi abbiamo raggiunto la promozione perchè si era creato un gruppo incredibile, concentrato sul lavoro settimanale del mister e sull’obiettivo finale”.
A proposito del Carpi. Da primo in B a ultimo in A. “Mi spiace vederli li pur avendo un gruppo competitivo. Posso immaginare quanto siano dure le settimane dopo queste sconfitte arrivate, per altro, con formazioni di vertice. Una partenza sfortunata per Castori che ha pagato di persona e che forse avrebbe avuto bisogno di più tempo. Ma questo è il calcio, veloce e alla ricerca dei risultati: lo sappiamo bene noi giocatori e lo sanno anche gli allenatori”.
Il tuo rapporto con Nicola? “Ho scoperto un allenatore preparatissimo e con grandissimi valori umani. Oltre agli insegnamenti è riuscito a instaurare un rapporto leale con noi giocatori, un aspetto molto importante all’interno della vita di una squadra”.
Otto punti conquistati con Spezia, Vicenza, Pescara e Avellino, squadre che l’anno scorso hanno raggiunto i playoff. L’unica sconfitta arrivata ad opera del Crotone che sulla carta doveva essere, forse, più semplice. Sabato c’è il Latina. “Guardate per me Latina o Cagliari sono la stessa cosa. Il Bari deve giocare da Bari e scendere in campo con la stessa mentalità che si affronti la prima o l’ultima. Piuttosto, ho sentito che sarà vietata la trasferta ai nostri tifosi; non conosco le motivazioni ma penso non sia giusto vietarla. Per noi giocatori poi è importantissimo averli al nostro fianco sono una carica in più. Ripensiamo alla prima partita con lo Spezia, il loro sostegno ci ha fatto diementicare che stavamo giocando in dieci”.
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