Bari Grande Amore
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| Titolo: Tra campo e calciomercato: il Bari non dorme mai. Scala alla ricerca di un centrocampista Mar Ago 27, 2019 10:45 pm | |
| Nonostante il campionato sia già cominciato e i biancorossi abbiano già incamerato i primi tre pesantissimi punti della stagione, le grandi manovre dalle parti di Strada Torrebella sono tutt’altro che concluse. Il calciomercato, anzitutto. A cominciare, però, dalle uscite. Sta per terminare l’avventura in biancorosso di Andrea Feola, che a breve lascerà il club di Luigi De Laurentiis per accasarsi al Casarano in Serie D. Stessa sorte dovrebbe toccare anche a Francesco Bolzoni. Imprescindibile nel corso della passata stagione, il centrocampista lodigiano è, di fatto, ormai fuori dai progetti tecnici di mister Cornacchini. Il ragazzo ha voglia di giocare e preme per lasciare Bari, la società naturalmente non intende opporsi. Fin qui, tuttavia, non è stata trovata alcuna destinazione gradita al 30enne scuola Inter.
Il Bari, a maggior ragione nel momento in cui queste due uscite dovessero concretizzarsi, punterà forte sull’acquisto di un altro centrocampista. Stando a quanto raccolto dalla nostra redazione, i nomi circolati fino a questo momento non sono mai stati nel mirino del ds Matteo Scala. La realtà è che i dirigenti biancorossi non hanno fretta: come spesso avviene, infatti, sono proprio gli ultimi giorni di calciomercato quelli che riservano le occasioni migliori. Nessun nome al momento, piuttosto un identikit ben preciso: un centrocampista di categoria, fisicamente strutturato e che dia peso a un reparto che, per un po’ di tempo, dovrà farà i conti con l’assenza di Folorunsho. L’ex Francavilla, alle prese con un fastidio al ginocchio, sta sostenendo degli accertamenti a Villa Stuart (a Roma) e nei prossimi giorni si saprà di più sulle sue condizioni fisiche. Molto probabilmente il giocatore sarà costretto a star fermo fino a fine settembre.
Per quanto riguarda il reparto arretrato, si libererebbe uno slot solo se Cascione, fin qui molto poco utilizzato, ricevesse offerte interessanti da squadre che gli consentirebbero di trovare più spazio.
La rosa in mano al mister dei galletti, insomma, è di fatto completa. Una squadra di prim’ordine, che senza dubbio reciterà un ruolo da assoluta protagonista, ma che, è bene ricordarlo, conta ben 18 nuovi giocatori rispetto a quella della passata stagione. L’allenatore di Fano, fin qui, non ha lesinato esperimenti e varianti tattiche, con l’intento di costruire al meglio l’identità del suo Bari. Tante le frecce nella faretra del mister, tanti i giocatori di qualità, ciascuno capace di interpretare più ruoli e dar vita a una squadra camaleontica. Che, probabilmente, affronterà con approcci diversi gli impegni casalinghi e quelli in trasferta. Sarà un Bari più frizzante e sbarazzino quello che scenderà in campo al San Nicola, dove Cornacchini, potendo contare sul fattore casa e su un terreno di gioco sempre in perfette condizioni, potrà proporre un atteggiamento più offensivo e sfruttare al meglio la tecnica dei suoi. Lontano dalle mura amiche, come avvenuto a Lentini contro la Sicula Leonzio, sarà forse il caso di serrare i ranghi, rimpolpare il centrocampo e pensare più alla sostanza che all’estetica. Difesa a tre? Un’ipotesi assolutamente non da scartare, considerando che giocatori come Costa, Berra e lo stesso Kupisz possono tranquillamente agire anche da esterni di un ipotetico centrocampo a cinque.
Da qui in avanti conteranno solo lavoro e concentrazione. E, possibilmente, serenità. Non sono state casuali, domenica, le parole di capitan Di Cesare: lo sfogo del numero 6, che nel post partita di Lentini ha chiesto senza mezzi termini meno polemiche e più unità da parte di tutte le componenti della galassia biancorossa, non è stato affatto casuale. In casa Bari sono tutti consapevoli di quanto ancora ci sia da lavorare. E sono tutti assolutamente certi che, per raggiungere la perfezione, occorra semplicemente e banalmente allenarsi duramente ogni giorno. Non per niente, prima della seduta di allenamento odierna, c’è stato un lungo conciliabolo, durato circa un paio d’ore, tra l’allenatore, lo staff tecnico e la dirigenza. Nessuno, dalle parti del San Nicola, ha voglia di lasciare nulla al caso.
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