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| Titolo: 13/06/16 - GdM - Giancaspro: "Farò di tutto per aiutare la società" Lun Giu 13, 2016 6:31 pm | |
| Cosmo Giancaspro, l’imprenditore che detiene il 5 per cento delle azioni della società biancorossa, risponde alle domande della Gazzetta.
Nell'attuale situazione economica del Bari, come si è potuto procedere ad una delibera con una soluzione non supportata da un adeguato e motivato piano finanziario?
«Questa domanda andrebbe rivolta al dott. Gianluca Paparesta, che ha approvato la proposta da lui stesso presentata insieme agli altri componenti del C.d.a., ed ai Sindaci i quali, pur avendo rilevato che la stessa proposta risultava viziata dall’inesistenza di un piano finanziario che ne supportasse la fattibilità concreta, dall’omessa valutazione di ulteriori componenti negativi di reddito quali ad esempio i premi obiettivo eventualmente esistenti nei contratti dei calciatori e dello staff tecnico e dal mancato aggiornamento dell’andamento economico, patrimoniale e finanziario della società, nel periodo intercorso dal 1° maggio 2016 fino alla data della delibera, non abbia poi sollevato alcuna obiezione in ordine alla sua approvazione, né adottato alcun provvedimento consequenziale alle perplessità espressamente manifestate a verbale circa la mancata eliminazione immediata delle cause di cui all’art. 2447 c.c.».
Può spiegare perché ritiene anomala la proposta adottata in delibera ?
«Valgono i rilievi formulati dagli stessi Sindaci. Sul piano tecnico, la delibera non è conforme ai princìpi statuiti nella massima del Consiglio Notarile di Milano n. 122 del 18 ottobre 2011 per una serie di ragioni. La delibera di cui si è occupato il Consiglio notarile Milanese riguardava una società quotata e la stessa fu adottata, in deroga ai principi di legge, allo specifico fine di tutelare i soci di minoranza ossia l’azionariato popolare. Nel nostro caso, invece, quel tipo di delibera è stata adottata non al fine di tutelare il socio di minoranza ma per tutelare il socio di maggioranza. Invece di prevedere direttamente un aumento di capitale idoneo a ricondurre la perdita al di sotto di un terzo del capitale aumentato, essa prevede prima una riduzione parziale della perdita mediante l’abbattimento del capitale da 2 milioni di euro a 50mila euro, soltanto allo scopo di evitare l’estinzione del pegno costituito sulle vecchie azioni a garanzia di un debito personale del Dott. Gianluca Paparesta, e poi l’aumento di capitale. Vi sono, inoltre, tutta una serie di ulteriori anomalie che i miei legali e consulenti provvederanno a far valere qualora sia necessario».
Come è possibile che l'assemblea abbia votato una proposta che non metta in sicurezza il club a fronte della sua che avrebbe evitato alla società di versare ancora nella fattispecie dell'art 2447 c.c. ?
«Ancora non me lo spiego. Dovreste chiederlo a Paparesta, agli altri amministratori ed ai sindac»i.
Nei mesi scorsi sembrava che fosse vicino all'approvazione un piano industriale condiviso con il dott. Paparesta. Come si è arrivati ad una scissione così profonda fino al punto da svolgere l’assemblea in un clima definito ostile ?
«Esistevano degli accordi che non sono stati rispettati dal dott. Paparesta. Speravo che la delicatezza della situazione e le dichiarazioni rilasciate sulla necessità di trovare una soluzione nell’esclusivo interesse del Bari inducesse tutti ad accettare la mia proposta, che avrebbe immediatamente messo in sicurezza la società. Mi sbagliavo».
Qualora il Bari non reperisse i fondi per la ricapitalizzazione, sarebbe ancora disponibile a salvare il club con la soluzione prospettata in assemblea ?
«Vedremo. Farò di tutto per aiutare il Bari ad uscire da questa situazione che, vorrei sottolinearlo, non ho certamente determinato io. Una cosa però vorrei che si comprendesse, e, cioè, che il giorno 21 o 22 giugno, per un nuovo azionista, potrebbe essere difficile, se non impossibile, adempiere a tutte le formalità richieste, sia contabili che amministrative, per l’iscrizione al nuovo campionato. Come anche segnalato nella relazione dei sindaci, 7,5 milioni di capitale non permetterebbero neanche di coprire tutto lo squilibrio economico finanziario ad oggi già esistente. Pertanto, invito chi dovrebbe ancora trovare i soldi, nell’interesse del solo Bari, di far conoscere a tutti la situazione al più presto, sin da oggi, atteso che, se questi fondi non dovessero arrivare il 21 giugno, la situazione potrebbe risultare davvero critica. Pertanto si dovrebbero anticipare quanto prima i tempi, atteso che questa settimana ci sarebbe ancora tempo per lavorare ed iscriversi al campionato».
Ritiene che la società, data la situazione finanziaria, debba passare necessariamente da un ridimensionamento del progetto sportivo?
«Questo è quello che ha scritto il dott. Gianluca Paparesta nella sua relazione di accompagnamento alla situazione patrimoniale della società alla data del 30 aprile 2016. Credo che adesso debba prima essere risolta ogni questione relativa alla crisi della società ed all’iscrizione al campionato. Contestualmente occorre lavorare, e sarebbe opportuno farlo al più presto per non accumulare un gap rispetto alle altre società, sul progetto sportivo. Un fatto è certo. Una società di calcio deve avere una solidità intrinseca almeno tale da garantirsi la sopravvivenza a prescindere dal risultato sportivo. Altrimenti, tra un anno il Bari si troverà nella stessa situazione».
È vero che un eventuale cambio del socio di maggioranza porterebbe alla risoluzione del vincolo con la società Infront con conseguente restituzione dei capitali acquisiti ?
«Non conosco nei dettagli i contratti stipulati dal dott. Gianluca Paparesta con Infront. Comunque ed in ogni caso, nell’ipotesi in cui io diventassi socio di maggioranza, cercherei di rinegoziare le condizioni di quel contratto e di altri».
Quale sarà il suo comportamento adesso ? Intende restare come socio di minoranza o pensa di uscire dal club ?
«Ho interesse almeno a mantenere la mia quota di partecipazione e comunque ribadisco che farò tutto quanto mi sarà possibile per aiutare il Bari ad uscire da questa situazione».
Sono in corso dialoghi o azioni volti a recuperare il capitale da lei versato in prestito alla società ?
« Non è questa la sede per parlarne.
Come valuta questa esperienza all'interno del Bari ? Che cosa avrebbe voluto realizzare e cosa l'ha delusa ?
«Ne parleremo dopo il 21 giugno».
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