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| Titolo: 31/05/16 - Tovalieri a Barinelpallone: “Brutta serata col Novara, tifosi da capire. Camplone…” Mar Mag 31, 2016 12:10 am | |
| La sconfitta subita contro il Novara è una di quelle batoste difficili da digerire. Non tanto per l’esito finale, ma per come ad esso ci si è arrivati. Delusione, tanta amarezza nell’ambiente biancorosso, desideroso di poter centrare il salto di categoria dopo cinque anni d’attesa. Ma ci sarà ancora da attendere. Tra i venticinquemila cuori biancorossi di sabato scorso c’era anche Sandro Tovalieri, storico ed indimenticabile bomber biancorosso dal 1992 al 1995. In esclusiva ai nostri microfoni il ‘Cobra’ ha detto la sua non solo sulla gara contro i piemontesi ma ha anche espresso una serie di giudizi globali sulla stagione della squadra pugliese.
Lei era presente al San Nicola in occasione della sfida contro il Novara. Come ha vissuto gli ultimi 120 minuti del torneo dei galletti?
“Sicuramente non è stata una serata piacevole. Tutti pensavamo che il turno potesse essere superato, anche se il Novara è una buona squadra. L’aver preso subito lo 0-1 ha sicuramente portato un po’ di paura e poca tranquillità. Poi il secondo ed il terzo gol sono stati la mazzata finale. Da li, non avendo più nulla da perdere, la squadra ha tirato fuori l’orgoglio ed il carattere, sfiorando un’impresa che avrebbe avuto del clamoroso. Pensare che poi si prende gol nei tempi supplementari, viene da pensare che sarebbe stato meglio perdere tre a zero cosi tutti ci saremmo messi l’anima in pace. Ha fatto più male il quarto gol, soprattutto per la superiorità numerica”.
Molti sono stati sorpresi anche dal comportamento della tifoseria biancorossa. Depressa sul momentaneo 0-3, è poi rinata dopo il gol del momentaneo pareggio…
“In ogni stadio ed in ogni tifoseria, quando le cose vanno come mercoledi scorso, ci sia sempre un po’ di rabbia. Durante tutto l’anno, dato anche l’alto numero di spettatori, si pensava che la squadra avesse potuto fare un campionato importante, si parlava di promozione diretta. E poi non si è raggiunto nemmeno il terzo o il quarto posto. Un’eventuale semifinale col Pescara avrebbe potuto ridare nuovo entusiasmo. La gente è frustrata, delusa e demoralizzata, ma è anche da capire. Nessuno ha tolto l’amore della squadra, perché poi hanno continuato ad incitare ed al 3-3 è successo il putiferio. Succede dappertutto ed è anche giustificabile, la delusione ce l’avevo anch’io che mi sono fatto mille chilometri per essere al San Nicola. Posso immaginare, quindi, chi vive la squadra tutti giorni e che dopo anni di B vorrebbe ritornare in una categoria che appartiene a questa città. Ho capito l’amarezza della gente. E alla fine parliamo pur sempre di una contestazione pacifica”.
Cosa è mancato al Bari, secondo lei, per centrare il traguardo della Serie A?
“Il Bari è una buona squadra, ma magari avendo la responsabilità di poter fare un campionato importante è riuscito nel suo intento fino ad un certo punto. Poi, avendo visto che le cose non sono andate come tutti speravano, è forse subentrata un po’ di paura e la pressione di questa piazza. La squadra si è spenta, non ce l’ha fatta. Ma credo che il presidente stia facendo degli sforzi massimali. Vederlo in panchina e poi sotto la curva mi fa capire che ci tiene a questa causa e sono sicuro che alla fine raggiungerà l’obiettivo che si è prefissato. E cioè la Serie A. Sono sicuro che l’anno prossimo allestirà una squadra ancora più competitiva, speriamo che possa essere davvero l’ultimo anno in B”.
Come giudicare l’operato ti Camplone? Crede che in un certo senso abbia potuto influire la sostituzione di mister Nicola sull’esito finale della stagione?
“Quando i risultati vengono meno, alla fine chi paga di più è sempre l’allenatore. Camplone all’inizio ha portato entusiasmo ed ha fatto risultati importanti, almeno fino a quattro giornate dalla fine. Non un grande gioco, ma ha inanellato una serie di risultati importanti, come sei vittorie e tre pareggi, prima di crollare contro Cagliari, Trapani e Novara. Le caratteristiche della squadra non erano proprio da 4-3-3. Il novero della situazione ce l’hanno in mano sempre gli allenatori”. Quali giocatori, a suo dire, hanno sorpreso e fatto bene? Chi, invece, ha deluso le aspettative?
“Sicuramente qualche giocatore come Sansone avrebbe magari potuto fare qualcosa in più. Lui, un po’ come Rosina e Maniero, era considerato il colpo del mercato. Era partito benino, poi ha fatto panchina. De Luca si è fatto male ma poteva essere un giocatore importante e comunque ha dato il suo contributo. Si è scoperto un portiere come Micai che ha fatto un grandissimo campionato, Rosina si è dimostrato il giocatore più importante: si vede che ha calcato i campi di Serie A. Maniero nonostante i suoi infortuni, bene o male i suoi gol li ha fatti. Qualcosa in più me l’aspettavo dalla fase difensiva, che bene ha fatto nella prima parte e poi qualcosina è andata male nel ritorno. Quando una squadra va bene i meriti sono sempre dell’allenatore e del gruppo, quando invece le cose vanno male di tutti. Nel calcio è cosi”.
barinelpallone.it
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