27/05/16 - CdM - Bari, dal fallimento tecnico al bisogno di trasparenza

La più atroce delle beffe. Una notte che sembrava leggendaria, con una rimonta epica, finisce per decretare il fallimento della stagione biancorossa. Ma l’assurda sconfitta con il Novara, almeno per 24 ore, ha distratto l’attenzione dalla partita più importante che il Bari ha iniziato a giocare in questi giorni. Il riferimento è all’avviluppata vicenda societaria. Una matassa imbrogliata su due piani distinti eppure perpendicolari. Da un lato la cessione del club al malese Noordin Ahmad, annunciata tra bagni di folla analoghi all’accoglienza riservata per Tim Barton, va ormai per le lunghissime. Dall’altro la nuova inchiesta della Procura sulla mancata ricapitalizzazione, culminata in un blitz in sede della Guardia di Finanza, alimenta la già forte cultura del sospetto esistente sul progetto di Gianluca Paparesta. Proprio il presidente, dopo aver fatto sfoggio per settimane di calma olimpica e rassicurazioni costanti, negli ultimi giorni ha dato l’impressione di sentirsi accerchiato. Ha parlato di notizie a orologeria, promesso querele, alzato i toni. Il suo ruggito, però, non è bastato a rimuovere i dubbi sulle questioni che tengono sulle spine i tifosi, a mettere al riparo il Bari dai pericoli che venga giù, all’improvviso, come un castello di carta. La necessità di maggiore chiarezza, anzi trasparenza, somiglia a un compito ineludibile. A un dovere verso una città che ora ha un altro smacco calcistico da metabolizzare.

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