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| Titolo: 15/05/16 - Bari, la rosa è ampia ma Camplone può contare su pochi elementi Dom Mag 15, 2016 9:40 pm | |
| Un anno intero ad ammirare in prima fila i bagliori della Serie A, una completa stagione calcistica vissuta, da protagonista, alla ricerca della catarsi. Ora, eccoci al momento decisivo. Bari ai play off, una serie di gare – poche – che deciderà del futuro biancorosso e dei fine settimana che verranno dei tifosi baresi. Gli addetti ai lavori avevano profetizzato questo risultato ad inizio campionato, in fondo, se il galletto ha avuto l’onore e l’onere della prima fila, è dovuto proprio alla qualità e all’ampiezza della rosa. Caratteristiche presunte e che, tuttavia, stanno mancando nel momento decisivo. Non fraintendiamoci: la griglia di partenza era corretta, tanto nelle disamine tecniche, quanto in quel fastidioso cicaleccio da bar. Le prove empiriche, invece, stanno rivelando altro. Alla qualità pensiamo successivamente, badiamo piuttosto ai componenti della banda di Camplone da un punto di vista numerico.
LA CARICA DEI 29 – Questi i giocatori a disposizione del tecnico di Pescara. Ben ventinove ragazzi pronti, armati di lancia e scudo a difendere l’orgoglio biancorosso. Ma chi sta combattendo davvero la battaglia? Cominciamo dagli assenti più o meno ingiustificati. Due nomi su tutti: Joseph Minala e Issa Cissokho. Dove sono finiti, se mai sono davvero arrivati? Il primo è riuscito a perdere un’intera stagione, facendosi mettere ai margini prima a Latina, poi anche in quella Bari che lo aveva riaccolto con il calore riservato ad un figliol prodigo, che poi tanto prodigo non era. Sul secondo ribadiamo quanto detto ieri da Camplone e qui ci fermiamo: “Se pensava di essere venuto in vacanza, si è sbagliato”. Del Grosso, Gentsoglou e Contini, seppur con modi e tempi differenti, hanno avuto una stagione rovinata dagli infortuni e anche loro non marcano presenza da tempo immemore (fatto salvo la fugace apparizione del capitano “ufficiale” contro l’Ascoli). Rada, dopo un inizio in grande stile, si è spento lentamente fino a cucire il suo nome ad una poltrona della panchina. Aggiungiamo alla lista, senza condanna, secondo e terzo portiere, Guarna e Gori e gli attaccanti Gennaro Tutino e Antonis Petropoulos.
Se Boateng, Jakimovski e Lazzari (nonostante la rete allo scadere a Livorno) non hanno mai convinto quando schierati, De Luca, Maniero e Defendi stanno vivendo una pericolosa involuzione nell’ultimo periodo. La zanzara costretta a fermarsi dalla pubalgia, ha smarrito la sua verve e soprattutto la sua vena realizzativa, dato che l’ultimo gol risale addirittura al 5 febbraio. Maniero vive un periodo di appannamento: spesso fuori dal gioco, anche lui poco convincente sottoporta. Il capitano in pectore, Marino Defendi, in queste ultime partite è stato costantemente tra i peggiori e, nella sfida di Brescia, ha perso anche l’attenuante della posizione in campo.
SIAMO RIMASTI IN 13 – Conti alla mano, Camplone in vista dei play off sa di poter contare sui momenti di forma più o meno positivi di Micai, Donkor, Tonucci, Di Cesare, Gemiti, Valiani, Romizi, Donati, Dezi, Di Noia, Puscas, Sansone e l’uomo della provvidenza: Alessandro Rosina. A loro, ovviamente, potremmo aggiungere senza grossi patemi i tre succitati (De Luca, Defendi e Maniero), sicuri del fatto che avranno un ruolo importante nelle prossime partite. Di fatto, la fantastica rosa dei 29, si riduce a 13+3 uomini. Uomini che avranno il duro compito di restituire Bari e la sua tifoseria a un palcoscenico più consono.
Stando a questa analisi, in conclusione, potremmo asserire che l’ampiezza non è certamente la caratteristica migliore di questa rosa. Nonostante ciò, val la pena di conservare la speranza di un prodigio: tra le poche carte nella mani del tecnico biancorosso, ci sono assi che nessuna concorrente possiede.
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