21/04/16 - Bari, metamorfosi difensiva: Tonucci carta vincente, risorge Gemiti. Le mosse di Camplone per tentare lo scacco matto

Un celebre detto recita che la miglior difesa è l'attacco. Ora, data per scontata la veridicità di tale precetto, resta al contempo innegabile che la solidità difensiva giova all'intero contesto di squadra. Proprio il comparto arretrato pare essere diventato il vero e proprio punto focale della compagine biancorossa.

"Le mie parole nel post Chiavari hanno probabilmente fatto scattare una molla all'interno dello spogliatoio", ha dichiarato a più riprese il tecnico Camplone. Ed effettivamente, scandagliando le statistiche, è possibile individuare un'autentica metamorfosi che colloca la sua fase neanide proprio negli attimi successivi alla sfida con la Virtus Entella. Da allora un andamento in crescendo che ha permesso al Bari di inanellare sette risultati utili consecutivi (sei vittorie e un pareggio) agguantando il terzo posto in classifica.

Certo il processo di equalizzazione difensiva non è stato semplice nè perentorio: i sei gol incassati nei tre confronti successivi con Pro Vercelli, Novara e Salernitana ne rappresentano la testimonianza più lampante. I risultati favorevoli, sapientemente mescolati alle sperimentazioni del demiurgo Camplone, hanno tuttavia favorito l'edificazione del fortino biancorosso.

Essenziale in termini prettamente logistici la revitalizzazione di Gemiti, ormai titolare fisso sull'out sinistro. Arguto, nonchè temerario, l'inserimento in pianta stabile di Tonucci al fianco di Di Cesare. Vincente anche la scommessa Donkor: il terzino scuola Inter, dopo un periodo di ambientamento, ha acquistato sicurezza e maturità in entrambe le fasi di gioco. Piccoli ma sostanziali accorgimenti che hanno permesso al Bari di ridurre il passivo ad una sola rete nelle ultime quattro gare. Ora il rush finale, cinque partite per tentare lo scacco matto. Al fianco del galletto l'entusiasmo dei tempi migliori e un equilibrio tattico che lascia ben sperare. Si comincia dal Modena. Ad maiora.



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