Bisedo
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| Titolo: 13/03/16 - Bentornato Romizi, eroe moderno. D'ora in poi sempre in campo Dom Mar 13, 2016 9:03 am | |
| Un adagio barese, ormai sempre più datato, afferma che Romizi in biancorosso parte sempre riserva ma poi, a lungo andare, finisce per diventare puntualmente essenziale. A dirlo le stagioni e i numeri di un calciatore che a Bari ha attecchito convintamente, e in barba ad ogni variabile, le sue radici. Cambiano allenatori e obiettivi, persino presidenze, ma il numero 4 cresciuto nella Fiorentina, e arrivato in Puglia su indicazione di Torrente appena dopo l'ultima retrocessione dalla Serie A del Bari, resta anello di congiunzione fra passato e presente, con sguardo sempre positivo sul futuro, baluardo pronunciatamente romantico di una storia moderna che in lui, e con lui, ha conosciuto fasti e grandi cadute.
Romizi piace soprattutto per questo. Perché nel suo spirito da guerriero ha costruito il solidissimo rapporto con i tifosi, perché conosce ormai a memoria pregi e vizi di una città che lo ha adottato, e perché nella perseveranza del suo crederci ha mantenuto la necessaria maturità per rinascere sempre.
Lo davano praticamente per morto a gennaio, quando il suo nome è finito per l'ennesima sessione di mercato nel calderone di voci e stime altrui da sempre riposte attorno al suo profilo. Ha rifiutato le destinazioni e bloccato i piedi (e ancor prima il cuore) al San Nicola dove, ieri, è finalmente ritornato a fare quello che, un po' incomprensibilmente, non gli era stato più concesso di fare negli ultimi tempi: il leader di un centrocampo più spiccatamente combattivo, in cui la cazzimma riesce a prevalere sui voli pindarici della qualità, illusori perché spesso altalenanti, o peggio ancora fini a se stessi.
Non sarà Pirlo, ma Romizi - a cui qualcuno, non troppo tempo fa, ha persino pensato di cambiare ruolo - ha fiuto per il gioco e testa da metronomo. Lo ha sempre fatto, e lo ha fatto bene. Anche ieri, quando con la sua saggia presenza ha permesso prima a Defendi e poi a Dezi di infilarsi un po' per uno fra le linee per ritrovare quelle credibili incursioni dei centrocampisti che fondano un 4-3-3 più ricco di verve e soluzioni per andare in porta. Unanime è partito allora il coro di chi, ieri, si è goduto lo spettacolo. "Romizi sempre in campo", il sunto dei pareri. A metà fra un adorabile secchione da trenta e lode e un perfetto stratega a misura del tempo galantuomo, è così tornato a sorridere Romizi, forte di quel benedetto adagio che da anni il suo nome continua a raccontare.
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