Bisedo
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| Titolo: 21/12/15 - Bari, cosa resta della trasferta sarda? Troppe insicurezze. Il futuro... Lun Dic 21, 2015 6:07 pm | |
| Una prova di maturità fallita. Questo ha rappresentato per i ragazzi di Nicola la sfida di Cagliari. Il Bari, capace fino a questo momento di disputare un campionato niente più che in linea con le aspettative, è tornato dalla trasferta sarda con zero punti in saccoccia, diversi interrogativi e poco o nulla da salvare.
CAGLIARI IN NERO - I ragazzi di Nicola hanno affrontato una squadra superiore. Hanno subito il primo gol su un errore di Guarna e sono rimasti in partita fino al novantesimo. Ne siamo certi? Non completamente. Passi l’affermazione secondo cui la squadra allenata da Rastelli abbia un organico migliore di quello del Bari, concentriamoci quindi su quale possa essere il gap che separa le due compagini. Guardando nomi e curriculum dei singoli, se il Cagliari dovrebbe occupare il primo posto nella graduatoria di Serie B, il Bari non può che essere immediatamente alle spalle. In realtà, quanto visto al Sant’Elia ha palesato un divario maggiore. E con questo, andiamo a smentire le altre due osservazioni: i rossoblu sono stati nettamente superiori al Bari nell’arco di tutti i novanta minuti e il fatto che il tabellone alla fine della partita indicasse il punteggio di due a uno è dovuto ad eventi piuttosto casuali. Contini e compagni hanno tremato in difesa e costruito poco o nulla in avanti: punizione di Rosina a parte, Storari ha compiuto solo un salvataggio complicato su De Luca. I padroni di casa, invece, sono arrivati più volte e con estrema facilità dalle parti di un Guarna tremendamente insicuro. Ciò che si rimprovera al Bari, in conclusione, non è la sconfitta, quanto l'approccio alla partita, rinunciatario e piuttosto timoroso: questo non potrà fare dei biancorossi una grande squadra.
CAGLIARI IN GRIGIO - Di gioco, neanche a parlarne, per questo motivo non resta che guardare ai singoli. Su tutti Rosina: i galletti annoverano in squadra un giocatore finito in cadetteria per puro caso. L’ex Zenit è in possesso di qualità in grado di farlo brillare in maniera accecante, soprattutto se confrontato col piattume della trasferta sarda. Che dire di Valiani? E’ già stato detto quasi tutto: l’intelligenza e la capacità tattica di un trentacinquenne, la corsa e la determinazione di un ventenne. Anche a Cagliari è stato tra i migliori. Buone sensazioni anche da Di Cesare, capace di trovare un appiglio mentre Sabelli, Contini e Gemiti affondavano nel Tirreno. Anche Porcari, pur senza particolari lodi, è riuscito ad abbandonare il campo con dignità. Da loro, nonostante la carta d’identità sia impietosa alla voce “nato il”, Nicola dovrà ripartire: tra due giorni c’è il Brescia.
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