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Molto spesso parlando di allenatori esperti e solidi come Giuseppe Iachini si incappa nel rischio di considerarlo unicamente un allenatore difensivista. Eppure, il nuovo allenatore del Bari, nel corso della sua ormai lunga carriera, ha incrociato, allenato e coltivato alcuni talenti e attaccanti che poi si sarebbero rivelati dei campioni. Vediamone alcuni.
Nella sua prima esperienza in panchina, per esempio, ebbe modo di incontrare German Denis. I primi passi del Tanque in Italia non furono indimenticabili: appena 3 gol in due anni (2 in 19 gare con Iachini). Infatti, l’argentino fu costretto a ripartire dal proprio paese, tornando in Italia solo qualche anno più tardi al Napoli.
Dopo la lunga avventura a Piacenza, Iachini a Verona – sponda Chievo – ebbe modo di allenare uno degli attaccanti più iconici della Serie A degli anni Duemila: Sergio Pellissier. Tra cadetteria e massima serie, questo binomio funzionò molto bene: 24 gol in 49 partite per lo storico capitano degli scaligeri. Una media di quasi un gol ogni due partite.
Dopo la tappa veronese, fu la volta di Brescia, dove Iachini incrociò un altro grande protagonista del calcio italiano di Serie A e soprattutto Serie B degli anni Duemila: Andrea Caracciolo. 34 gol in 62 presenze per l’Airone, numeri grazie ai quali è diventato il secondo miglior marcatore della carriera di Iachini (alle spalle di Cacia).
Dopo Brescia, è cominciata per il mister una fase da coltivatore di talenti. Nell’esperienza genovese con la Samp va citato Eder, affermatosi poi anche all’Inter e in Nazionale. Ma soprattutto da citare è Mauro Icardi. L’ex capitano dell’Inter debuttò in Italia proprio con Iachini allenatore. Era il 12 maggio 2012, Maurito fece il suo debutto contro la Juve Stabia, contro cui segnò il gol vittoria del 2-1, valido per la qualificazione della sua squadra ai play-off.
Un altro periodo ricco di talento e soddisfazione fu quello di Palermo: oltre ad Abel Hernandez, capocannoniere dei rosanero nella stagione della promozione, si sono affermati molto di più Paulo Dybala, Franco Vazquez - riabbracciato poi anche a Parma - e Andrea Belotti. Tutti e tre al Barbera nella stagione 2014-15, tutti e tre lanciati da Iachini. In particolare, la Joya ha mostrato, in più di un’occasione, di essere ancora affezionato al mister che lo ha portato ad alti livelli.
Positiva sotto questo punto di vista, anche la pur breve esperienza al Sassuolo, in cui ha avuto modo di incrociare Domenico Berardi e Matteo Politano. E soprattutto quest’ultimo con Iachini alla guida ha trovato la propria consacrazione, tanto è vero che nella stagione seguente si è vestito di nerazzurro firmando con l’Inter.
Nella sua ultima corsa in Serie A, a Firenze, sono stati tanti i giocatori di grande qualità che Iachini ha avuto modo di allenare. In particolare, l’intera coppia d’attacco titolare della Juventus odierna: Federico Chiesa (9 gol in 25 partite) e Dusan Vlahovic (13 in 36). Non si può non citare, infine, il nome di Frank Ribery, un fuoriclasse senza tempo, anche lui passato dalla scuderia Iachini. E a proposito di fuoriclasse senza tempo, seppur non si tratti di un attaccante, nel 2022 il mister con il cappellino ha incrociato anche Gigi Buffon
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