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Presente in rosa in quel Bari-Inter di ventiquattro anni fa, vinto per 2-1 sul campo del San Nicola dai galletti trascinati dalle reti di Enyinnaya nella prima frazione e di Cassano – in risposta a quella del momentaneo pareggio siglata da Vieri - verso lo scadere della ripresa, ha parlato in esclusiva per la nostra redazione l’ex biancorosso Rodolfo Giorgetti. Il classe ’71, che dal 1996 al 2000 ha giocato nel capoluogo pugliese, ha commentato l’esperienza di portare a casa i tre punti in una gara come quella, oltre ad esprimere un proprio giudizio sull’operato attuale del Bari, reduce dalla sconfitta tra le mura dello Spezia.
Queste le parole di Giorgetti su quel Bari-Inter: “Sono partite che ti rimangono indelebilmente dentro la testa, e ogni volta che il pensiero va lì sembra di riviverle. Abbiamo passato quattro anni di emozioni veramente forti. Soprattutto contro l’Inter: eravamo la loro bestia nera. Venire al San Nicola per le big era veramente difficile, sapevano che non incontravano una squadretta e dovevano mettersi d’impegno”.
Così invece, su Cassano, che in quella gara trovò una straordinaria marcatura in seguito a una serpentina tra i difensori nerazzurri: “Di Antonio ho un ricordo molto piacevole. È un ragazzo che ho visto crescere, avevo un grande feeling con lui, ma non per questo qualche strigliata di orecchie ogni tanto da me l’ha presa, dato che con Garcia eravamo i più esperti. Lui ha sempre capito la buonafede delle nostre osservazioni perché c’era una stima importante che è rimasta nel tempo. Doveva crescere, era giovane e ancora immaturo, ma con delle qualità spaventose, perciò è nato un ottimo rapporto e con la sua personalità e le sue qualità ha fatto un’ottima carriera”.
A proposito di esperienza, questa l’opinione dell’ex galletto sull’importanza di calciatori come Valerio Di Cesare: “È fondamentale avere calciatori esperti a prescindere dalla presenza in campo e dai minuti giocati. Un giocatore con quell’esperienza, con quel carisma e con quella leadership è ugualmente importante anche fuori dal campo. Rimane un esempio anche senza doversi spogliare”.
Queste invece, le sue parole su Aramu dopo un’altra prestazione incolore fornita a La Spezia: “Deve continuare a lavorare, come penso stia facendo pur non conoscendolo di persona. È un professionista e in questo momento deve pensare solo a se stesso e a dare sempre il massimo. Prima o poi i risultati arriveranno”.
Infine, un resoconto sulla stagione dei galletti: “Basta guardare il nostro campionato nel ’97. A febbraio sembrava stessimo lottando per non retrocedere più che per la promozione. La strada è lunga e ancora nulla è fatto, i giocatori devono prendere noi come esempio per capire che ce la possono fare”.
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