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| Titolo: Mignani: "Il mio Bari? Mercato difficile, non abbiamo ancora chiuso. Botta dall'inizio? Valuteremo. Gli ultras..." Ven Ago 20, 2021 4:42 pm | |
| Ci siamo. Domani inizierà ufficialmente la stagione del Bari. Tempo di Coppa Italia, da sempre l'antipasto del campionato. Avversario la Fidelis Andria, un primo derby in una stagione che si preannuncia avvincente. In conferenza oggi ha parlato il tecnico biancorosso Michele Mignani: "Dobbiamo aspettarci un atteggiamento giusto, intanto. E la voglia di superare il primo turno di Coppa Italia. Volete sapere la formazione? (ride, ndr). Quest'estate abbiamo bruciato il ritiro per via dei contagiati. Abbiamo cominciato a lavorare quando siamo arrivati a Bari e il mercato è ancora in evoluzione. Chi è arrivato prima, chi dopo, non è che abbiamo grandi alternative...".
Mignani è entrato nel dettaglio, predicando calma... "Bisogna cominciare a ragionare in maniera più completa quando si avrà la rosa definitiva a disposizione e quello che ci aspettiamo di avere. Siamo all'inizio, ma mi aspetto un accenno di Bari, lo esigo. Simeri e D'Errico? Sono stati fermati dal Covid, stanno lavorando nel modo giusto, stanno ottenendo la forma migliore ed il modo migliore è giocare partite. Abbiamo avuto l'handicap di non aver potuto fare le amichevoli. Citro? Sta recuperando da un infortunio, comincia a lavorare col gruppo, a scrollarsi di dosso le paure dell'infortunio. Ha avuto un infortunio serio, ci vorrà un po' di tempo".
Su Botta e gli indisponibili... "Botta è arrivato per ultimo. Abbiamo deciso di fare un lavoro personalizzato e integrarlo gradualmente nel contesto gara. L'ultima amichevole ha fatto 45 minuti, il resto della formazione è abbastanza obbligata. Botta valuteremo se farlo giocare dall'inizio oppure utilizzarlo come arma da ripresa. Convocheremo solo i calciatori che faranno parte del progetto, non quelli in attesa di sistemazione. Celiento non è pronto. Marras ha lavorato con la squadra, se sta bene sarà convocato. A che percentuale siamo rispetto al mio Bari? Non trovo giusto dare numeri. Onestamente dovessi dire cosa penso, mi auguro che il Bari sia al 20 per cento, per avere un margine importante. Non lo so, speriamo di fare la partita che dobbiamo fare, ma dopo 15 giorni di lavoro spero che i margini di crescita siano ampi".
"Non sarà domani la partita più bella del Bari, anche se me lo auguro. Domani sarà una partita con una squadra che vorrà sicuramente ottenere l'obiettivo, ma noi dobbiamo cominciare a ragionare con una mentalità vincente. Quelli che siamo, come siamo, e per quanto siamo allenati, dobbiamo fare il massimo e passare il turno", l'analisi del tecnico.
Sulla rosa e la presenza di tanti calciatori in là con gli anni... "Penso che fare calcoli sulla media dell'età è troppo presto. Abbiamo ritenuto di puntare su alcuni calciatori esperti che ci davano affidibilità, e costruire intorno a loro una rosa ovviamente non solo di calciatori esperti. Non è il mio compito, ma non abbiamo ancora chiuso quelle che erano le nostre idee. C'è ancora qualche giorno. E' un mercato difficile, siamo rimasti ingolfati. Io credo che quei 3-4 calciatori che abbiamo ritenuto potessero far parte per qualità umane e spirito, fanno parte di un gruppo squadra. Da quello che ho capito, anche l'anno scorso c'è sempre stata la responsabilità su uno piuttosto che un altro, perché magari hanno un cognome importante. Le responsabilità invece vanno divise. Sarà compito mio scegliere chi sta meglio, che ha più qualità o polmoni, in base alle partite e a prescindere dalla data di nascita. Vero, salta all'occhio che sono rimasti 3-4 calciatori che hanno un'età esperta, però è anche vero che non ci sono solo loro. Cheddira è fresco, altri potrebbero arrivare...".
Gli ultras che non ci saranno... "Mi dispiace tantissimo. Vorrei sempre venissero allo stadio. Purtroppo non è una decisione quella del distanziamento che ha preso il Bari. La subiamo tutti quanti".
L'approccio con Bari... "Non è che ho avuto la possibilità di vivere molto la città. Mi è capitato di andare in centro un paio di volte. Non la conoscevo, è una città molto bella. Spero di conoscere la baresità. E' giusto che un allenatore viva socialmente l'ambiente in cui lavora".
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