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| Titolo: Auteri: "La squadra lavora bene. Che onore allenare il Bari! Ho smesso di giocare a 30 anni" Dom Set 06, 2020 7:27 am | |
| Semplicità e umiltà sono senza dubbio gli aggettivi che meglio caratterizzano Gaetano Auteri. Il nuovo allenatore del Bari è stato protagonista di una interessante intervista rilasciata ai canali social ufficiali della società biancorossa. Tra i temi trattati: le prime impressioni sulla squadra, le insidie della Serie C e alcuni aneddoti sulla propria vita privata. Queste le sue parole: “Stiamo lavorando molto bene, ho visto grande disponibilità da parte dei giocatori più navigati. Il nostro lavoro si concentra soprattutto sotto il punto di vista fisico, curiamo espressioni di forza e resistenza ma lavoriamo anche sotto la parte tattica. Cominciamo a stabilire i primi orientamenti tattici e principi tecnici, che verranno applicati e assimilati poi durante il campionato”.
Su come giocherà la squadra: “Attualmente giochiamo a due tocchi per semplificare le cose. Ma attenzione, non giocheremo a due tocchi perché voglio limitare le libertà individuali e la fantasia di qualcuno. Abbiamo giocatori di grandi qualità, non voglio limitare la creatività. Adesso giocare a due tocchi rende tutto meno difficoltoso e dispendioso. Per giocare a calcio occorre dare sempre soluzioni di gioco a chi è in possesso”.
Riguardo le ambizioni dei galletti: “Cominciamo a pensare agli obiettivi di gruppo che vengono prima dei traguardi personali. Gli obiettivi individuali non devono prevalere su quelli della squadra. Sono abbastanza esigente, mi piace dare gli giusti stimoli. Qui a Bari ho trovato una squadra con motivazioni altissime. Dico sempre che sono bravi quelli che vincono e soprattutto quelli che riescono a superare i momenti di difficoltà. Nelle situazioni problematiche bisogna restare sempre insieme”.
Parole anche sulla stagione che verrà: “Sarà un campionato difficile, bisognerà avere tante facce. Chi ha delle qualità superiori rispetto alle avversarie sa di doverle dimostrare in campo. Servirà soprattutto avere una faccia ‘sporca‘, per riuscire a vincere partite altrettanto ‘sporche’. Questo è un girone difficile, dove ci sono piazze importanti. Sono estremamente onorato di allenare il Bari, per me sarebbe un grande onore poter contribuire a far gioire il popolo biancorosso, che è viscerale e passionale”.
Sulla sua carriera da calciatore: “Ho smesso di giocare a 30 anni a causa di seri problemi al menisco. La stessa società in cui giocavo (Atletico Leonzio ndr), presieduta da Franco Proto, mi propose di rimanere con un nuovo ruolo. Io sono uomo di campo non mi piace stare al telefono non avrei mai fatto il direttore sportivo. Sono stato molto fortunato, ho smesso di giocare e ho subito allenato. Non ho mai avuto un attimo di tregua, mai un'estate vuota”.
Curiosità sulla sua passione per la musica: “Mi piace cantare, non perché sia bravo ma ho un’attitudine. È un vizio di famiglia, piace anche a mia sorella. Grazie alla musica posso evadere dalla realtà quotidiana”.
E sulla cucina: “Facendo questo lavoro ti abitui ad essere solo e così ho imparato a cucinare. Con gli amici io sono quello che si dedica al costruire il menù e a realizzare alcuni piatti. Dopo il lockdown ho preparato per tutti degli spaghetti integrali con capperi e cicoria selvatica del mio orto. Cucinare mi piace e con un pizzico di vanità posso dire che mi riesce anche bene”.
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