Grassani (Avv. Bari) a TuttoBari: "La linea della società si è rivelata vincente. Scadenze 30 giugno? Urge intervento per evitare problemi"

L'Avvocato Mattia Grassani, legale del Bari, ha commentato ai nostri microfoni le decisioni del Consiglio Federale grazie alle quali le modalità della ripresa dei campionati sono ora ufficiali. Ecco le sue parole: "Innanzitutto, va detto che, finalmente, dopo tre mesi di ipotesi, prospettive sempre differenti, calcoli anche non campati per aria ma più e più volte modificati, oltre a tanta confusione per i tifosi, che sono i veri azionisti del calcio, è stato sancito un punto fermo. Gabriele Gravina ha portato in porti sicuri la nave della Serie C che, altrimenti, rischiava di affondare tra mille polemiche. In secondo luogo, va rilevato come la linea sin qui tenuta dalla società, in particolare dal Presidente, Dott. Luigi De Laurentiis, si sia rivelata corretta e vincente. Nessuna polemica, niente proclami mediatici, rispetto delle regole e dei ruoli hanno fatto sì che il Bari non venisse risucchiato in alcuna bagarre o litigiosità. Ora la parola passa al campo".

Il legale biancorosso, ha poi commentato la scelta di affidare all'algoritmo la quarta promozione in caso di ulteriore stop: "Non conosco il contenuto dell’algoritmo e, soprattutto, il suo metodo di funzionamento, ma rispetto la scelta. Le promozioni attraverso i numeri rappresentano sempre un’incognita".

Un pensiero, infine, sulle scadenze del 30 giugno di prestiti e contratti: "Un intervento superiore per regolamentare la materia è necessario. Non ci si può affidare alla negoziazione individuale o a soluzioni differenti da Club a Club, da categoria a categoria, un campionato a macchia di leopardo insomma. Per giunta, occorre farlo velocemente perché arrivare troppo a ridosso del 30 giugno porta con sé rischi enormi. Rose modificate, mercato illegale di calciatori (che potrebbero essere “stimolati” a non giocare dopo il 30 giugno), risultati falsati, ma potrei continuare. Basta una circolare e tanto senso di responsabilità".


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