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| Titolo: GdS - Regalia: "DeLa ha preso il Bari per portarlo in alto. Società satellite? Storiella, Luigi polizza di garanzia. Mi piace Marfella" Mer Nov 21, 2018 10:07 am | |
| Intervista all'ex diesse del Bari, Carlo Regalia, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. L'esperto dirigente traccia un bilancio sui biancorossi: "Mi è piaciuto il Bari visto contro la Palmese, molto più di quello che ha pareggiato a Castrovillari. La differenza non è nel risultato. Domenica scorsa i biancorossi hanno voluto vincere a tutti i costi, contro un avversario che si è ben difeso. Mentre a Castrovillari hanno lasciato troppo l’iniziativa ai rivali. Cornacchini? Sta lavorando bene insieme ai suoi collaboratori. Non era facile mettere su un Bari tutto nuovo, forte e competitivo in pochi giorni. De Laurentiis? Un imprenditore come De Laurentiis rileva un club come il Bari solo perché ha intenzione di portarlo il più in alto possibile. Non ho mai creduto alla storiella della società satellite. E poi, non avrebbe mai nominato presidente il figlio Luigi. Quella è la polizza di garanzia più solida per la continuità della società".
Parole al miele per Brienza... "Quanti ne trovi in Serie D capaci di mettere un compagno davanti al portiere avversario? Credo che Brienza sia l’unico, o quasi. Ti dà qualità. E poi, domenica ha corso da matti, ha giocato 90’, è andato più volte al tiro. Cornacchini me lo consenta: dimentichi che Brienza ha 40 anni. Qualsiasi altra squadra, non solo il Bari, non può farne a meno".
C'è spazio per i ricordi nell'intervista rilasciata oggi da Regalia a La Gazzetta dello Sport: "Mi ha sempre inorgoglito la squadra fatta in casa, il Bari dei baresi di Catuzzi. Fummo i primi in Italia a giocare a tutta zona. Il venerdì in città non c’erano più biglietti disponibili. Un piacere vedere all’opera quei ragazzi. Cassano? Diciamo che qualcuno spingeva perché finisse alla corte di Gianni Agnelli. Ma noi avremmo ricavato una quindicina di miliardi in meno. All’epoca si rivelò preziosa la collaborazione del procuratore di Cassano, Beppe Bozzo. Il mio rammarico? Avevo convinto Vincenzo Matarrese a realizzare un centro sportivo. Sarebbe stato prezioso per la squadra e, nel tempo, sarebbe diventato un bene patrimoniale consistente per la società biancorossa. Pensare che c’erano anche i terreni per costruirlo…".
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