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 07/09/15 - CdM - Fughe, rimonte, rigori, pali, traverse Il Bari di Nicola convince. E vince

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MessaggioTitolo: 07/09/15 - CdM - Fughe, rimonte, rigori, pali, traverse Il Bari di Nicola convince. E vince   07/09/15 - CdM - Fughe, rimonte, rigori, pali, traverse Il Bari di Nicola convince. E vince EmptyLun Set 07, 2015 8:53 am

07/09/15 - CdM - Fughe, rimonte, rigori, pali, traverse Il Bari di Nicola convince. E vince Large_150906-232805_bast060915pol_1360%20(2)-kLIB-U460208365194cqF-1224x916@CorriereMezzogiorno-Web-Mezzogiorno-593x443

Sicuramente è stato il modo migliore per ringraziare i 10mila tifosi che avevano già sottoscritto l’abbonamento. Forse è stato lo spot più efficace per invitare gli ultimi scettici a correre subito ai botteghini. La vittoria del Bari contro lo Spezia per 4-3 alla prima di campionato ha condensato in 90 minuti tutto quello che un regista vorrebbe raccontare in un film sul calcio. Gol, rigori, espulsione, fughe, rimonte, sorpassi, controsorpassi, pali e traverse.

Tante partite in una partita, sembrano susseguirsi al San Nicola. I primi 25 minuti sono targati Bari. Ma non tanto per il gioco, visto che lo Spezia sembra prendere in mano la partita grazie a Juande e Brezovec, con Situm e Migliore spesso e volentieri a imperversare sulla sinistra. Quanto per il risultato. Il Bari è infatti cinico ed efficace quando innesca le sue bocche da fuoco. Soprattutto De Luca è in forma strepitosa. La «zanzara» realizza due reti di testa, su cross rispettivamente di Sabelli e Del Grosso, sfruttando clamorose indecisioni della retroguardia spezzina, che ha in Postigo il suo elemento più distratto.

Passano dieci minuti, e accade l’imprevedibile. Situm vola ancora sulla sinistra, serve al centro Nenè, che fa velo per De Las Cuevas. Guarna è freddato, lo Spezia riapre il match. Pochi minuti e per il Bari potrebbe essere patatrac. Catellani si fa beffe di Di Cesare (fin lì perfetto), il centrale ex Brescia lo atterra in area di rigore e per di più da ultimo uomo. Rigore, espulsione e cucchiaio dello stesso Catellani che regala il 2-2 allo Spezia.

Nicola corre ai ripari e sostituisce Sansone per Rada, schierando il Bari con un 4-4-1, che vede Defendi e De Luca esterni di centrocampo. Il match cambia volto, e sembra cambiare ancor di più quando Nenè, preferito da Bjelica a Calaiò, infila di testa alle spalle di Guarna su corner di Brezovec. Il Bari è sotto 3-2 con un uomo in meno. Gara finita? Neanche per idea, perché è qui che inizia incredibilmente la terza partita nella partita.

Il Bari corre che è una bellezza, Sabelli prende le misure a Situm, Tonucci le redini della difesa. Soprattutto Valiani pare avere 10 polmoni. L’inferiorità numerica non si nota, i biancorossi guadagnano campo. E scoprono Maniero. Il centravanti napoletano, fin a quel punto inconsistente anche per evidente ritardo di condizione, in tre mosse fa capire perché il Bari l’ha tanto inseguito. Prima occasione, su calcio d’angolo di De Luca spizzato da Defendi, e colpo di testa che finisce in rete. Seconda chance, e palo esterno davanti al portiere. Terza occasione, e conclusione fredda di una rapida ripartenza, con il solito De Luca nelle vesti di assistman. Tre tiri, due gol. Come chiedere di più a uno arrivato da sei giorni?

Nel finale la traversa di Nenè e l’errore marchiano del neoentrato Calaiò a un passo dalla porta barese, fanno trasalire i 22mila tifosi accorsi al San Nicola. Ma la storia stavolta ha lieto fine: 4-3, risultato che da decenni fa rima con epica sportiva. Difese allegre e attacchi in palla, lo spettacolo più amato dai tifosi, meno dagli allenatori. Molto da migliorare: in difesa, sul piano della manovra, e nelle distanze tra i reparti. Ma tanto da cui ripartire: carattere, brillantezza atletica e De Luca, il vero top player del Bari di quest’inizio stagione.

In conclusione tre punti. La notizia è questa. Nicola prende nota, e sorride soddisfatto. “Alla fine del primo tempo – afferma – ho detto ai ragazzi che non esiste un solo libro di calcio nel quale c’è scritto che in dieci contro undici non si possa vincere una partita. Ho visto carattere e la mia squadra ha dimostrato di avere nel suo dna certe caratteristiche. Siamo stati molto umili e determinati e abbiamo sfoderato quelle qualità che in altre occasioni ci erano mancate. Sono contento ma abbiamo preso tre gol e non mi posso esaltare”.

Corrieredelmezzogiorno.corriere.it
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