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| Titolo: Ventura a TuttoBari: "ADL a Bari perché vi riconosce piazza importante. Ritorno a Bari? Solo come tifoso" Sab Ago 25, 2018 9:03 pm | |
| L'ex allenatore del Bari e della nazionale Giampiero Ventura, ai microfoni di TuttoBari.com, ha commentato il nuovo corso biancorosso e si è lasciato andare ai ricordi per la sua avventura sulla panchina del San Nicola.
Buongiorno, lei è stato il primo allenatore scelto da De Laurentiis nel mondo del calcio. È la scelta migliore per il Bari? E che ricordo ha di questa figura?
"Ciò che De Laurentiis ha fatto è evidente. Al di là delle opinioni e dei rapporti personali, è arrivato nel calcio, che non era il suo obiettivo primario, ed in pochissimo tempo ha capito come funziona ed è diventato un presidente importantissimo, prendendo il Napoli in C e portandolo on Champions. Da tifoso barese mi auguro che ciò che possa ripetere qui ciò che ha già fatto nella società partenopea."
Quali motivazioni, secondo lei, hanno spinto il presidente a scegliere una piazza come quella di Bari?
"Io credo che De Laurentiis abbia preso il Bari perché vi riconosce una piazza ed una tifoseria importante, al pari di quella di Napoli. Se oggi noi andiamo a cercare le polemiche ed il Bari ancora deve partire, allora non cresceremo mai. Dobbiamo solo essere contenti del fatto che un imprenditore importante abbia deciso di mettere il suo impegno per una squadra come quella di Bari."
Eppure, qualche giorno fa, ai nostri microfoni, un giocatore che lei ha anche allenato, Kutuzov, ha espresso perplessità su questa scelta, alimentando la possibilità di un Bari come seconda squadra del Napoli.
"Parlare di questo è fuori luogo: siamo passati da una gestione che, a quanto mi è sembrato di capire, perché non l'ho conosciuta da vicino, non completamente imprenditoriale, ad una persona del livello di De Laurentiis. Dobbiamo essere contenti di ciò che è successo ed andare un passo per volta, soprattutto vincendo i primi due campionati, di D e di C, che sono i più complicati."
Parliamo di lei. Ci parli dei suoi ricordi della sua esperienza biancorossa.
"Bari è un ricordo da un lato piacevole e dall'altro triste. Piacevole perché fu un'annata importantissima sia per i giocatori che per la città, perché portare diecimila persone a Roma, al di là del risultato, significava che la città si identificava con la squadra ed aveva la convinzione di poter vincere contro tutti. Triste perché penso che fino a pochi anni fa pareggiavamo con l'Inter a San Siro e dominavamo il Milan, ed ora ci troviamo a dover ripartire dalla D."
Lei non allena in D da tantissimi anni, ma, parlando da esperto di calcio, cosa pensa che serva per vincere un campionato che tutti considerano ostico?
"Serve l'umiltà e la determinazione, un allenatore che conosca la categoria ed un mix fra giovani e giocatori esperti in grado di dare qualità. Poi, è vero, il blasone non vince la partite ma aiuta, perché venire a giocare al San Nicola, per molte squadre di D, sarà una gran bella difficoltà."
I suoi progetti per il futuro. Ha ancora voglia di tornare in panchina? Ed ha mai pensato do poter tornare ad allenare a Bari?
"Io ho voglia di lavorare, per mille motivi, e desidero ritornare in panchina. Però Bari è la squadra che tifo, anche quando sono fuori mi informo sempre, ed al San Nicola ci torno solo da tifoso."
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