13/08/15 - Il misterioso caso di Pasquale Schiattarella

Oltre un mese di chiacchiere col rischio di finire con un clamoroso tanfo. La telenovela legata a Pasquale Schiattarella sta diventando tra le più annose di questa fase di mercato. Resta allo Spezia o ritorna al Bari? Gioco delle parti, braccio di ferro, partita a scacchi. Chiamatela pure come preferite, ma i contorni tragicomici preferiamo lasciarli da parte. Anche perché se volessimo approfondire, si potrebbe andare a tentare di investigare sui perché del silenzio dell’entourage del calciatore, disposto a parlar cordialmente di tutto e con tutti, salvo poi interrompere quasi misteriosamente le comunicazioni al solo nominare del nome Schiattarella. Misteri che non intendiamo risolvere. Ci si becca un “no comment” e ce lo si tiene stretto, con la curiosità di sapere perché non emergono parole sull’andamento di una trattativa che sembrava ormai in dirittura d’arrivo.

I primi di Luglio le prime aperture, poi i contatti, le parole d'amore dell'entoruage del calciatore, le ammissioni di Budan, i dettagli del triennale e poi lo stop. Queste le notizie che hanno accompagnto quasi telecronisticamente le fasi della trattativa che però stenta a trovare una fine. Problemi di natura economica? Problemi tra le società magari, o di ingaggio del giocatore? Secondo quanto apprendiamo si tratterebbe di un problema simile a questa natura, ma relativo ad una sorta di buon uscita che ne lo Spezia, ne tantomeno il Bari vorrebbero pagare. Che sia la fine di questo possibile trasferimento?

È chiaro, non è un mercato che fa le scintille fino a questo momento, caratterizzato da un’esigua presenza pecuniaria e dalle tante idee spesso irrisolte. Che sia anche questo il caso di Schiattarella? Il tempo scorre e prima si sblocca questa trattativa, prima potrà Nicola abbracciare il calciatore inseguito da un oltre un mese ormai a questa parte. Le sensazioni sono d’un tratto gelide, dall’altro di riapertura e quindi di conclusioni, ma sia chiaro, viaggiamo solo nel campo delle ipotesi, a braccetto con un “no comment”, che però lascia riflettere chi dalle parole spesso non si lascia incantare.





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