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| Titolo: 06/08/15 - Carella (Foggiasport24):” Bari, stai attento. Vi racconto il Foggia di De Zerbi…” Gio Ago 06, 2015 6:31 pm | |
| Il derby è alle porte e l’attesa cresce. Dopo aver atteso per diciotto lunghi anni, i tifosi non stanno più nella pelle. La nostra redazione ha voluto contattare il direttore di www.foggiasport24.com Domenico Carella.
Il direttore della testata rossonera ci ha voluto raccontare il clima che si vive a Foggia ma soprattutto la bella realtà che ha saputo plasmare il mister De Zerbi.
Il Foggia di De Zerbi che tipo di squadra è? Ancor prima di essere squadra il Foggia dà l’impressione di essere un gruppo. L’organico è composto all’80% dalla vecchia guardia, quella che lo scorso anno ha sfiorato la qualificazione ai play off in Lega Pro. Di più. Sei dei ventiquattro elementi in rosa accettarono la folle sfida di ripartire dalla Serie D quattro stagioni fa. Inoltre non va sottovalutata la foggianità dello spogliatoio con ben sei calciatori nati a Foggia, tra i quali il capitano Cristian Agnelli, il play Quinto e l’esterno Agostinone.
Quali sono le caratteristiche di questa squadra? Come si disporrà in campo? De Zerbi ama il 4-3-3. E non potrebbe essere diversamente in una piazza che ha scritto con questo modulo le pagine più belle della sua storia, da Maestrelli a Zeman. A differenza del calcio zemaniano, però, De Zerbi verticalizza meno e palleggia di più, avvicinandosi in modo sostanziale alle idee di calcio di Pep Guardiola e al suo Tiki Taka.
Il Bari che giocatore dovrà temere dei Satanelli? Viola non sarà della partita. Sarno è in dubbio. Il Foggia si presenterà al San Nicola più che incerottato, soprattutto in attacco. Il Bari è una formazione di Serie B e come tale sulla carta non dovrebbe tradire timore, tuttavia non può permettersi di prendere sotto gamba il collettivo rossonero. Quando il Foggia è in giornata “sì” riesce a nascondere il pallone all’avversario. Poi, se devo fare un nome, è difficile non segnalare quello dell’esterno Floriano. Rapido, tecnico e imprevedibile. La Lucchese ne sa qualcosa.
De Zerbi, invece. Allenatore completo e con un futuro roseo… Sì. Ha sorpreso tutti. L’anno scorso per la prima volta si è seduto su una panchina tra i professionisti e nonostante la giovane età ha strabiliato per determinazione e idee. Partire da una città come Foggia (che lo ha amato da calciatore fino a renderlo un idolo) è stato per lui il miglior abbrivio possibile della carriera. In estate diversi club cadetti lo hanno cercato ma lui ha voluto fortemente restare a Foggia per completare il percorso intrapreso.
Questione tifosi: che aria si respira a Foggia? Il possibile divieto ridurrebbe le emozioni di un derby che manca da 18 anni… I tifosi sono affranti. Aspettavano da diciotto lunghi anni questa partita e probabilmente potranno solo immaginarla, dal momento che non ci sarà neanche la copertura televisiva dell’evento. Il derby è una festa popolare, fatta di calore, colori e qualche sano sfottò. Senza questi elementi il derby perde qualcosa.
Lei che idea si è fatto del Bari di Nicola- Paparesta? Conosco poco la realtà biancorossa. Da quello che leggo intuisco una buona dose di entusiasmo e una frenetica attività sul mercato, segno che si pensa ad obiettivi importanti. Per vincere però servono testa, gambe, cuore e fortuna. Riuscire a trovare l’alchimia giusta significherebbe fare bingo. Credo che il calcio italiano abbia bisogno del calore di piazze importanti come Bari e Foggia.
Ringraziamo il direttore Domenico Carella di www.foggiasport24.com.
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