Lenti e rinunciatari nel primo tempo, rapidi e determinati nella ripresa

Difficile poter esprimere  considerazioni di un certo  peso dopo l'amichevole di oggi pomeriggio. Contro i dilettanti della Virtus Vecomp Verona il Bari è infatti riuscito nell'impresa di mostrare, nell'arco di novanta minuti, tutto il meglio e il peggio del suo repertorio. Lenta, impacciata e poco convinta dei propri mezzi la squadra che si è vista nei primi 45', andata meritatamente sotto (complice una leggerezza in fase di disimpegno del portiere Furlan, ndr) e incapace di poter anche solo abbozzare azioni offensive degne di nota. Un Bari per troppi versi simile a quello visto negli ultimi due mesi dello scorso campionato, destinato a restare negli annali come uno dei più antipatici agli occhi dei tifosi, sia per l'atteggiamento del tecnico Colantuono che per quanto visto sul terreno di gioco. Fabio Grosso in panchina non sarà stato affatto contento.

SCOSSA - La sveglia nella ripresa, con una squadra completamente rinnovata, fatta eccezione per Cassani, l'hanno data i neoacquisti Improta e Tello, il solito Galano e il tanto vituperato (dalla piazza) Basha. L'albanese, pur non brillando per dinamismo, ha dato ordine e geometrie a centrocampo. A pigiare sull'acceleratore ci hanno invece pensato i tre giocatori di cui sopra, abilissimi nell'uno contro uno. Non è un caso che il Bari abbia preso subito in mano le redini del gioco e che la difesa della Virtus, andata subito in apnea, abbia concesso ben tre calci di rigore (netti) e altre tre/quattro palle gol.

In ottica campionato Grosso ha ancora un mese di tempo per lavorare, perfezionare schemi e meccanismi. E dare indicazioni a Sogliano su cosa manca per poter guardare al futuro con rinnovata fiducia. Ulteriori ragguagli potrebbero arrivare dal difficile testdi Coppa Italia del 6 agosto col Parma

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