Bedollo – Il giocatore concesso, oggi, in pasto alla stampa barese stazionante qui, in val di Pinè, è stato Elio Capradossi.
Un campionato appena concluso in chiaro-scuro per lo stopper barese, segno, evidentemente, della sua immaturità per un torneo difficile come era – è e sarà – quello della B, immaturità che è andata man mano smussata fino ad intravedere un chiaro barlume di crescita.
Catapultato dalla Primavera della Roma alle fauci passionali intolleranti baresi avrebbe meritato un’altra chance in biancorosso dal momento che l’idea che ha dato è stata quella di un atleta in progress. Lo stesso “progress” che si spera dimostri nell’anno a venire, dal momento che la società barese lo ha preteso senza tanti convenevoli, segno evidentemente che si crede fermamente nel ragazzo ventunenne, ugandese di nascita diventato italiano a tutti gli effetti.
Allora, Capradossi, cambia qualcosa se addosso avrà la maglia da titolare?
“Sicuramente ne sarei molto contento, motivato e carico per fare una grande stagione”.
Cambia qualcosa, in lei, iniziare col ritiro rispetto allo scorso anno quando arrivò sul gong?
“Si, lo scorso anno sono arrivato tardi. Iniziare la stagione col ritiro cambia perché mi dà la possibilità di conoscere compagni nuovi e vivere in un ambiente nuovo pieno di entusiasmo”.
Cosa le ha chiesto Grosso?
“Stiamo lavorando molto sull’impostazione di gioco da dietro ed, anzi, son cose su cui lavoreremo molto”.
Cosa si aspetta da questo torneo con nuovo allenatore ed una squadra, praticamente, rivoluzionata?
“Sarà un campionato difficile come ogni anno. Mi aspetto, e spero, di arrivarci nel migliore dei modi. Spero di seguire le idee del Mister e compattarci per arrivare alla meglio alla prima di campionato”.
Differenze tra Stellone e Grosso?
“E è presto per trarre giudizi. Grosso ci sta inculcando delle idee che stiamo pian piano metabolizzando”.
Si aspettava la conferma della Roma?
“Il mio obiettivo era quello di andare subito in una realtà in cui potessi mettermi in gioco, e Bari mi ha dato questa possibilità che sposo con estremo piacere”.
Scalera ’98, lei giovane, Masi ’92: difesa ringiovanita. Si sente pronto ad essere un leader là dietro?
“Abbiamo tanti giocatori, Moras, Tonucci, che possono darci una mano come esperienza. Si, ci siamo ringiovaniti ma cambia poco”.
Cosa si aspetta da questa stagione?
“Mi aspetto di provare a fare meglio della stagione precedente, provare a dare tutti il massimo per arrivare all’obiettivo comune, cancellando l’ultimo periodo di campionato scorso”.
Negli occhi dei tifosi è ancora nitido quel periodo negativo.
“C’è da migliorare, si può fare solo meglio rispetto alla scorsa stagione”.
Quale la sua migliore partita dello scorso anno a da cui ripartire?
“Non saprei. Posso dirle che, forse, la migliore partita di squadra è stata quella di Benevento, fuori casa, come squadra, non singolarmente”.
Domani si torna a giocare con una squadra di A davanti ad un bel numero di tifosi che verranno a seguirvi. Si fa sul serio.
“Sarà una bella prova Mi fa molto pacere che ci verranno a vedere i tifosi baresi”.
Che inizio di campionato vi aspettate da parte dei tifosi? Entusiasmo, mugugni? Insomma cosa pensa ci sarà, a fine agosto, ad attendervi al san Nicola?
“Penso che la nostra tifoseria sia un’arma in più, dobbiamo essere bravi a coinvolgerli. Sarà determinante iniziare col piede giusto. Lavoriamo qua per questo, proveremo in tutti i modi a creare entusiasmo”.
Si apre una pagina nuova col Bari di quest’anno: si è dato una spiegazione logica agli ultimi due mesi di campionato scorso?
“Per me, sinceramente, son mesi passati. Vero, non è stato un bel periodo ed ora bisogna far bene nella nuova stagione, quel che è stato è stato. Dispiace molto per quei due mesi, ma non so darle una spiegazione obiettiva”.
Massimo Longo
http://www.corrierenazionale.net/2017/07/21/capradossi-son-qui-per-proseguire-nella-crescita-e-per-far-meglio/