BARI Sono lontani, eppure non si perdono di vista.
È troppo forte il filo che lega il Bari e Paulo Vitor Barreto.
In fondo, momenti indimenticabili accumunano l’attaccante
brasiliano alla storia recente del club biancorosso. La punta
di Rio de Janeiro è stato l’ultimo eroe prima del buio. I suoi
gol (23) trascinarono i galletti alla promozione in serie A del
2009 (con Antonio Conte in panchina) e sempre le sue
prodezze (14) spinsero i pugliesi al decimo posto nel massimo
campionato nel 2010, sotto la guida di Giampiero Ventura.
Senza di lui, fermato da un lungo infortunio, il Bari non evitò
la retrocessione del 2011. E da allora, un uragano di guai ha
travolto sia i biancorossi (sconvolti dal calcio scommesse e dal
fallimento), sia Barreto che non ha più ritrovato la sua vena
realizzativa (tre centri in quattro anni grigi tra Udinese e Torino).
E se per caso i destini si incrociassero di nuovo per una comune
rinascita? Al momento, si tratta di una suggestione più che di
una vera ipotesi, ma non è escluso che nelle prossime settimane,
una pazza idea prenda realmente quota. I presupposti potrebbero
esserci. Innanzitutto, la punta carioca sarebbe un affare a costo zero,
dato che il prossimo 30 giugno scadrà il suo vincolo con il Torino.
Barreto ha ricevuto qualche offerta: un sondaggio del Vicenza si è
aggiunto a sirene provenienti dal Canada e dagli Emirati Arabi. Ma,
facile intuirlo, Bari eserciterebbe su di lui tutt’altro fascino. Non solo.
Il presidente Gianluca Paparesta non ha dimenticato le sue prodezze.
Lo scorso anno, avrebbe voluto cominciare la sua gestione riportandolo
al San Nicola: non a caso, incaricò il ds Stefano Antonelli di sondare
un terreno reso problematico dalle richieste economiche granata e
dall’alto ingaggio percepito dal brasiliano. Oggi, l’operazione si potrebbe
chiudere a costi nettamente inferiori. E a Paparesta, pur nella
consapevolezza di condurre una campagna acquisti oculata, non
dispiacerebbe mettere a segno un colpo ad effetto che stuzzichi la
fantasia dei tifosi. Certo, si tratterebbe di una scommessa in piena
regola perché Barreto negli ultimi anni ha continuato a patire qualche
intoppo muscolare e nell’ultimo campionato, complice un forte screzio
proprio con Ventura, ha raccolto appena qualche apparizione nei preliminari
di Europa League ed una sola presenza in campionato. A sua volta, il
sudamericano dovrebbe dimenticare i suoi standard di ingaggio (viaggia
alla media di 700mila euro a stagione) per rimettersi in gioco lì dove
è stato un re. Insomma, se le volontà collimassero, non ci sarebbero
ostacoli insormontabili per dar vita ad un clamoroso revival. Barreto o no,
l mercato dei galletti dovrebbe decollare a breve. Le trattative per le punte
Cacia (Bologna) e Granoche (Modena), per il regista Di Gennaro (Palermo),
per il centrocampista Signori e per il terzino Calapai (entrambi del Modena),
per il difensore Di Cesare (Brescia) sono in fase avanzata. Stasera, infine,
la Primavera di Corrado Urbano sfiderà a Chiavari (alle 21) la Fiorentina per i
quarti di finale dello scudetto di categoria. Con i gioiellini Scalera, Castrovilli
e Minicucci, ci saranno anche il croato Gomelt ed il camerunese Minala che
hanno fatto stabilmente parte della rosa della prima squadra durante il campionato.
Davide Lattanzi
Corriere del mezzogiorno
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