04/06/16 - Rep - Bari calcio, i soldi di Noordin non ci sono: la guerra tra i soci mette a rischio la società

Alta tensione a Terlizzi durante l’assemble straordinaria degli azionisti davanti al notaio: al centro dei contrasti la ricapitalizzazione societaria per ripianare le perdite. Paparesta ha chiesto dieci giorni di tempo

Il Bari è di nuovo con il fiato sospeso. L'assemblea straordinaria dei soci, protrattasi sino alla tarda serata di venerdì 3 giugno, ha prodotto una fumata grigia che può essere il preludio a ogni eventualità. All'appuntamento Gianluca Paparesta non si serebbe presentato con i soldi di mister Noordin. All'agguerrito socio minoritario Cosmo Giancaspro, in merito alla necessità di ripianare il debito societario di 4,7 milioni di euro, avrebbe prospettato altro tipo di soluzione, compresa quella di prendersi ancora dieci giorni per risolvere la questione.

Ma la situazione resta ingarbugliata e ora può accadere di tutto, con il tempo che potrebbe diventare esiguo in vista dell'iscrizione al campionato. Che tirasse brutta aria, anche peggio del previsto, lo si era capito dall'assemblea ordinaria dei soci, convocata prima che si tenesse quella straordinaria. All'ordine del giorno, l'ingresso di Romeo Paparesta nel consiglio di amministrazione del Fc Bari 1908: sarebbe dovuta essere quasi una formalità, ma se ne è discusso per due ore, anche con toni tutt'altro che cordiali.

Il segnale chiaro di come Cosmo Giancaspro, socio minoritario che con il passare dei giorni ha alzato sempre di più la voce, si sia presentato ieri presso lo studio del notaio terlizzese Titti D'Alesio con l'intento di dare battaglia su tutti i fronti a Gianluca Paparesta. Giancaspro è stato il primo a presentarsi all'appuntamento, intorno alle 16,15, accompagnato dai suoi avvocati Raul Pellegrini e Virginia Patruno. Di seguito, il consigliere di amministrazione Antonio De Feo e i revisori Vito Bonsante e Danilo Pierno. Infine è stata la volta di Gianluca Paparesta, giunto col padre Romeo.

Sotto lo studio notarile anche una cinquantina di tifosi.

Nessuna concessione dei protagonisti. Soltanto una tensione visibile sui volti dei soci in guerra. Del resto, le premesse erano state chiare sino alla vigilia dell'incontro, con l'ultimo comunicato al veleno di Giancaspro, che aveva anticipato a Paparesta che non si sarebbe accontentato neppure dei circa 5milioni di euro necessari a coprire i debiti del Bari. Nello stesso tempo aveva avvisato il presidente biancorosso di non toccare il capitale sociale. Una posizione sempre più rigida, a segnalare un rapporto tra i due ormai ai minimi termini.

Giancaspro non ha mai creduto a Noordin, al punto da definirlo "il cavaliere bianco". Da Paparesta si era sentito in qualche modo tradito, visto che prima che a sua insaputa spuntasse la pista malese si era messo al lavoro per garantire al Bari tranquillità in vista dell'iscrizione al prossimo campionato. Era convinto di potere andare di pari passo con Paparesta, forte non tanto del 5 per cento di quote sociali, ma di quella anticipazione da poco meno di 3 milioni di euro (sono serviti a pagare gli stipendi da gennaio in poi), che negli accordi tra i due si sarebbero dovuti trasformare in ulteriori quote del club.

Se non un idillio, quello tra Paparesta e Giancaspro sembrava un rapporto di proficua collaborazione e tuttosommato sinergico, visto che nel Bari di cui avevano parlato l'ex arbitro sarebbe stato il presidente e l'anima tecnica, mentre l'imprenditore molfettese si sarebbe occupato della parte amministrativa. Poi è spuntato Noordin e la situazione è precipitata. Il giorno della presentazione ufficiale del malese Giancaspro già non c'era, a segnalare una sorta di presa di distanza da Noordin. Adesso arriva la resa dei conti. E non è finita qui.

Repubblica.it ed Bari