GIAMEL
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| Titolo: 07/05/16 - E' un piccolo Bari contro le grandi. Vincere la paura? Si può, si deve! Sab Mag 07, 2016 1:07 pm | |
| Come nei peggiori incubi. Un'intera città si è svegliata attonita, quasi smarrita questa mattina dopo la rovinosa caduta contro un super Cagliari. La sfida contro i sardi sarebbe dovuta essere l'ideale trampolinodi lancio verso i prossimi playoff. Invece rischia di diventare un pericoloso boomerang. Intendiamoci, nulla è perduto quando mancano ancora due giornate al termine della regular season ma l'obiettivo terzo posto, salvo clamorosi risultati dagli altri campi, potrebbero essere quasi compromessi. Trapani e Pescara pronte dunque ad approfittarne? Per il galletto c'è da augurarsi solo che il peggio sia ormai alle spalle.
PAURE - Anche perché non c'è tempo per piangersi addosso. Tanti dubbi e pensieri sopprimono i sogni dei tifosi, allarmati dalle possibili ripercussioni della debacle di ieri. Il vero pericolo è infatti caratterizzato proprio dalla paura. Il timore di non farcela e di non essere all'altezza. Ma si può davvero ambire alla serie A? Alcuni risultati conseguiti nel corso del campionato indurrebbero il contrario. Il Bari sembra patire oltremodo gli appuntamenti di cartello. Contro Crotone, Cagliari, Pescara e Trapani lo score è impietoso visto che i galletti hanno raccolto un misero punticino in un totale di sette incontri tra andata e ritorno (in attesa dello scontro verità proprio coi siciliani in programma tra due settimane al San Nicola). Una compagine che vuole lottare per grandi traguardi non può fallire così miseramente.
KEEP CALM - La batosta è di quelle che non si dimenticheranno facilmente. E' stato uno shock assistere ai festeggiamenti degli avversari. Ne usciamo insomma tutti con le ossa rotte, tuttavia, ora ancor più di prima servirà una maggiore unità di intenti. La testa è quindi proiettata alla trasferta di Brescia dove, tra squalifiche e infortuni, non sarà affatto semplice venirne a capo. La squadra, nonostante l'ultimo periodo, non può definirsi allo sbando, non adesso, non in un momento così delicato della recente storia biancorossa. Il timido ma significativo abbraccio finale tra giocatori e tifoseria deve costituire un punto di non ritorno. Come si suol dire: "Da mo vale"!
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