22/04/16 - Primavera barese... all'insegna di Camplone

Bari vola, in campo e fuori. Nuovi preziosi capitali stanno per arricchire le casse della società biancorossa. Un passo decisivo per il futuro prossimo del club, da sempre alla ricerca di partner finanziari. Lo sbarco di Noordin Ahmad, alias Dato', ha segnato questi primi scorci di primavera. Una primavera che, visto anche l'andamento della squadra in campionato, si preannuncia calda, caldissima per Bari e provincia.

I biancorossi sono terzi in classifica e lanciatissimi verso quei playoff che, sino a qualche settimana fa, venivano messi in serio dubbio dalla discontinuità dei galletti, risorti nell'ultimo mese e mezzo a suon di ottime prestazioni e successi meritati. Quando le speranze iniziavano a sbiadire dinanzi ai deludenti risultati, Camplone come un mago ha tirato fuori dal cilindro più di un coniglio, ridando anima ad una squadra che si stava pericolosamente spegnendo, e improvvisando (mica tanto) uno spartito tecnico-tattico di primissimo ordine e dalle peculiarità prettamente offensive.

Ha puntato su quello che di meglio ha trovato in casa. E il meglio, da inizio stagione, è sempre stato rappresentato dagli attaccanti. Maniero, Rosina e Sansone su tutti. L'idea, dunque, è stata quella di sfruttare al massimo le potenzialità di questi giocatori. Per farlo, però, è stato necessario anche riassettare gli altri reparti, cresciuti in personalità con gli innesti, efficaci, di Tonucci e Romizi. L'arrivo di Dezi, poi, ha completato il quadretto. Il Bari, preso per mano da questi straordinari interpreti, ha iniziato la sua personale risalita sino al terzo gradino della graduatoria.

Tutti all'attacco, ma non è sempre così. Il gioco di mister Camplone non è così avventato e spregiudicato come a volte sembra. La squadra, il cui imperativo è e resta quello di attaccare e offendere il più possibile, ha acquisito nel tempo anche un ottimo equilibrio e un'invidiabile capacità di gestione della palla, quasi mai sparacchiata a casaccio ma gestita con calma e astuzia. Un'orchestra quasi perfetta, insomma, che lavora per migliorarsi ulteriormente. Mister Camplone in settimana non sta di certo lì a tessere le lodi ai suoi ragazzi, martellati sette giorni su sette dal tecnico a cui va riconosciuto l'ottimo lavoro svolto sin qui. Il giorno del suo arrivo erano in tanti a storcere il naso. Oggi, c'è da scommetterci, molti di quei nasi son tornati composti.



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