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| Titolo: 28/03/16 - I (Dezi)deri del Bari Lun Mar 28, 2016 6:18 pm | |
| E il Bari va. Si ritrova terzo in classifica. Davanti solo le imprendibili Crotone e Cagliari. Chi lo avrebbe mai immaginato a gennaio? Probabilmente in pochi anche se in molti ci speravano. Mister Camplone, da quando si è seduto sulla panchina dei galletti, aveva previsto tutto: "Il mio è un calcio rischioso, bello e aggressivo. Voglio che la manovra si sviluppi palla a terra: i tifosi pagano per vedere un bello spettacolo. Anche se prima di tutto dobbiamo essere vincenti". Si era presentato così davanti ai cronisti il tecnico abruzzese nel giorno dell'Epifania. Quel Bari, che aveva salutato Nicola dopo il dicembre nero (costellato da tre brucianti sconfitte), avrebbe comunque faticato e non poco prima di raggiungere i risultati odierni.
Tutto come da programma? Sembrerebbe così. Il principale obiettivo di Camplone era quello di dare un'impronta duratura al suo collettivo, una forte identità che associasse il biancorosso al bel gioco. E probabilmente aveva messo in conto che la strada, almeno inizialmente, sarebbe stata impervia e difficile da scalare. Nei primi due mesi una sola gioia nella gara casalinga contro il Vicenza. Poi solo 3 punticini racimolati nelle prime sette partite del girone di ritorno e tante scoppole. Tra queste Lanciano e Chiavari, ancora indelebili nell'immaginario di squadra e tifosi.
Oggi il Bari punta ad esaudire i desideri di un intero popolo. A tentare nell'impresa un manipolo di giocatori che, per un motivo o per un altro, non era ancora riuscito a dare un ideale imprinting alle proprie performances e che invece ora risulta quasi insostituibile e parte integrante del progetto tecnico. Prendiamo Dezi per esempio: malinconico panchinaro a Fuorigrotta, pedina imprescindibile dello scacchiere di Camplone. Dalle sue prestazioni sono spuntate fuori anche quattro marcature, come mai gli era successo in carriera. I tifosi auspicavano infatti gol e preziose giocate anche dal reparto di centrocampo. La mezz'ala abruzzese si sta rivelando probabilmente uno dei rinforzi più azzeccati dell'era Paparesta. Ma non bisogna tralasciare gli altri: i vari Sansone, Rosina o Micai, tanto per citarne alcuni.
Questi ragazzi, criticati fino all'ossessione negli ultimi mesi ed oggi reduci da tre vittorie di fila, non vogliono fermarsi proprio adesso. Che sia soltanto l'inizio di un finale di stagione particolarmente esaltante? Tra una settimana il big match contro il Cesena ci dirà molto in questo senso.
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