27/03/16 - Al Bari piace il brivido: gol a raffica ma persistono gli imbarazzi in difesa

A questo Bari insomma piace il brivido. La vittoria maturata ieri all'Arechi di Salerno è la cartina di tornasole del folle campionato dei galletti. Un torneo vissuto sulle montagne russe, un'incredibile altalena di emozioni e pathos che, si spera, possa condurre, tra un paio di mesi, il collettivo di mister Camplone verso l'agognato traguardo.

I tifosi apprezzeranno, senza dubbio. Specie per come si era incanalata la stagione solo qualche settimana fa. La trasferta incubo di Chiavari, infatti, sembrava la classica pietra tombale sui sogni di gloria dei biancorossi. Quel Bari, estromesso dal treno playoff, non solo è riuscito a riprendersi rientrando per tempo ma addirittura adesso è alla guida di quel convoglio, in coabitazione con Novara (stroncato sette giorni fa al Piola) e il Cesena (prossimo avversario nella sfida verità tra otto giorni).

Tuttavia la gara con la Salernitana ha nuovamente messo a nudo le debolezze croniche del reparto arretrato. Bari due volte in vantaggio, e per ben due volte ha subito la foga granata. L'aver cambiato gli interpreti dunque non ha portato gli effetti sperati. Le avvisaglie si erano già intraviste nelle precedenti partite. E nemmeno il rientrante Di Cesare ieri è sembrato poter sopperire a queste lacune. In difficoltà contro gli indemoniati Gatto e soprattutto Donnarumma. Imbarazzi da condividere certamente con il resto della retroguardia. Con Tonucci e Defendi per esempio, costantemente in affanno, anche nel gioco aereo dove l'ariete Coda ha dominato in lungo e largo. Solo un prodigioso Micai ha impedito alla difesa di capitolare in più di un'occasione nel corso del match. Problemi di natura mentale? Questo Bari continua a concedersi evidenti pause. Una squadra decisamente votata all'attacco che rischia così di scoprire il fianco ai propri avversari compromettendo l'intera fase difensiva. Da qui in avanti per Camplone l'obiettivo prioritario sembra piuttosto chiaro.




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