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| Titolo: 10/03/16 - CdM - Il Bari e le sue due anime societarie Paparesta-Giancaspro, i nuovi ruoli Gio Mar 10, 2016 2:21 pm | |
| BARI - Cercare punti d’intesa, per evitare di ritrovarsi separati in casa. Ecco il filo conduttore del cda che, tra oggi e domani, fornirà un quadro più preciso sugli orientamenti societari del Bari. Zheng, per adesso, non c’entra nulla. Le offerte a mezzo stampa, al momento, non vengono neanche prese in considerazione dall’entourage biancorosso. Non per allergia preconcetta alla trattativa, bensì per l’assenza di una procedura lineare con una qualsivoglia operazione finanziaria. Quando le regole d’ingaggio verranno rispettate, per l’investitore cinese - così come per altri potenziali acquirenti – le porte del Bari non saranno mai sprangate.
L’incombenza, invece, è far quadrare i conti alla vigilia di una nuova scadenza -il pagamento dell’Irpef a metà mese - e del varo di un piano industriale che dovrà essere condiviso dal presidente Gianluca Paparesta e dal socio di minoranza Cosmo Antonio Giancaspro, vicino a un robusto incremento delle sue quote ora al 5%. Dopo gli attriti (tenuti al coperto) per la chiusura dello store temporaneo di corso Vittorio Emanuele, rischiano di affiorare ulteriori motivi di discordanza. A cominciare dal rinnovo della convenzione con il Comune per l’utilizzo dello stadio San Nicola, la cui bozza è giudicata troppo onerosa da Giancaspro che non vuole che il club si addossi le spese straordinarie di manutenzione dell’impianto. Proprio l’imprenditore molfettese, il cui contributo è stato rilevante nell’onorare a febbraio il saldo degli stipendi ai calciatori, intende avere più voce in capitolo nelle scelte di ordine tecnico. Non si esclude, in special modo, una rivisitazione del settore giovanile e di ruoli e competenze al suo interno. L’obiettivo, però, non è rompere ma cercare un equilibrio tra la gestione di Paparesta, le aspirazioni di Giancaspro e le esigenze della Banca Popolare di svolgere al meglio la sua funzione di advisor pure in prospettiva di una sempre più necessaria cessione. Nel contempo, la riorganizzazione interna darà luogo a una nuova suddivisione dei compiti tra il presidente e il suo socio.
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