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| Titolo: 08/03/16 - Di Marzio a Bari: “Serve più coraggio. Spendere tanto non significa vincere” Mar Mar 08, 2016 9:42 pm | |
| Pomeriggio interessante quello che si è vissuto ieri presso la facoltà di giurisprudenza dell’università di Bari, dove ospite è stato il volto noto di Sky Sport Gianluca Di Marzio, invitato dall’Associazione studentesca MURO. Il giornalista dell’emittente satellitare è intervenuto, nell’aula magna “Aldo Moro”, del plesso universitario gremita di followers (come li ama chiamare lo stesso Di Marzio, spasmodico utente dei social), per parlare di calciomercato ma anche della rivoluzione digitale che ha subìto il mestiere del giornalismo, soprattutto quello sportivo, e di tanti altri temi legati al pallone. Proprio dal nuovo ruolo dell’informazione in tempo reale è voluto partire Di Marzio nella lunga chiacchierata con il pubblico barese: “i social sono un grande strumento per chi si occupa di informazione, soprattutto in un ambito molto delicato come il calciomercato, fatto di notizie in continuo divenire; per questo il calciomercato sta diventando un argomento quasi più seguito del calcio giocato. Prima il cronista di mercato – prosegue Di Marzio – doveva fisicamente seguire gli spostamenti dei calciatori, dei loro agenti e degli uomini mercato delle società. Adesso con whatsapp, Facebook, Twitter e Instagram si possono seguire e verificare più trattative in tempo reale. Quando mi arrivano i famosi sms in diretta, posso dare la notizia in anteprima, ed è un grande vantaggio per la nostra trasmissione. Da mio padre (Gianni Di Marzio, ex allenatore professionista, NdR) ho imparato le dinamiche interne di uno spogliatoio; dal fatto di essere suo figlio ho guadagnato la possibilità di avere tanti contatti nel mondo del calcio, ma soprattutto ho imparato i veri valori morali di questo sport“.
Tante sono le esperienze che un giornalista esperto e di successo come Di Marzio può vantare: “quando Tevez era in trattativa con la Juve, mi arrivò una mail da un ragazzo italiano che lavorava nel ristorante dove l’argentino stava per firmare il contratto con i dirigenti bianconeri. Chiamai Paratici per verificare la mia fonte e il diesse della Juve mi confermò la veridicità della pista, ma mi chiese di non divulgare la notizia perché il Manchester City ancora non era stato informato della trattativa. Aspettai l’ok di Paratici e per fortuna non fui anticipato. Lo stesso quando l’Inter ingaggiò Mancini: attesi che Ausilio e Fassone comunicassero l’esonero a Mazzarri, nonostante avessi potuto anticipare tutti e dare la notizia in anteprima. Ma sono convinto che nel mio mestiere ci sia bisogno di lealtà: preferisco conservare la fiducia di dirigenti e procuratori piuttosto che dare una notizia in anteprima (col rischio che se la prendano altri) che però rovinerebbe i miei rapporti con loro. Facendo così sono sicuro che in futuro mi daranno altre notizie fondamentali per svolgere bene il mio ruolo. Lavorando così mi sono guadagnato la stima e l’affetto di colleghi e tifosi anche in Spagna, Inghilterra e persino Turchia“.
Ma non solo calciomercato al centro della conversazione: da esperto di Serie B, Di Marzio è intervenuto ai microfoni della nostra redazione anche per parlare del Bari. “Sono molto legato al Bari: l’hashtag #chestorialabari l’ho creato io durante la famosa stagione ’13/’14. I playoff non sono un obiettivo irraggiungibile, però il Bari – spiega Di Marzio – deve ritrovare coraggio e spregiudicatezza, soprattutto fuori casa, dove le cose non sono andate bene finora. Spendere tanto, soprattutto in un campionato complesso come la B, non sempre equivale a vincere: lo dimostra il Crotone quest’anno e l’hanno dimostrato Carpi e Frosinone l’anno scorso. Ci vogliono progetti seri; vedremo cosa succederà se dovesse entrare in società il cinese Zheng.“. Poi il giornalista di Sky si è espresso anche sui temi all’ordine del giorno nell’agenda del calcio del nuovo millennio : “la moviola in campo – spiega Di Marzio – può essere uno strumento utile per evitare errori da parte degli arbitri, anche se non può diventare l’unico per valutare ogni singolo episodio. Però il fatto di poterla testare, anche nella nostra Serie B, può essere un’opportunità per migliorare il calcio e per lasciare meno spazio alle contestazioni dei tifosi, almeno per gli episodi più clamorosi. Credo che anche gli arbitri siano contenti di avere l’opportunità di sbagliare di meno, come avviene per esempio dal momento dell’introduzione della goal line technology“. Sul FairPlay finanziario: ” le grandi società internazionali riescono a farvi fronte, anche se comunque il caso della multa salata comminata al PSG ha fatto giurisprudenza, grazie agli alti fatturati, ai contratti di sponsorship e ai ricavi provenienti dagli stadi di proprietà. Questo è il grande salto che deve ancora compiere il calcio italiano per ritornare competitivo ai massimi livelli anche in Europa“.
Bari.zon.it | |
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