Bisedo
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| Titolo: 06/03/16 - TB - Ora è una polveriera. I tormenti di Camplone, i dubbi del Bari. De Luca e l'infortunio social Dom Mar 06, 2016 4:44 pm | |
| Sì, adesso è proprio una polveriera. Non che manchessero gli indizi già prima, ma il post Chiavari ha palesato fratture e riportato a galla vecchie contraddizioni. Non si parla di risultati che, il più delle volte, sono l'esatto specchio del disagio, ma del disagio stesso, individuale e collettivo. Lo sfogo di Camplone ha fatto certamente rumore. Voci insistenti riportano che sia stato accolto con stupore dalla sua stessa società. Del resto, il Bari non aveva ufficialmente palesato ancora fino a sabato l'intenzione di uscire da un silenzio stampa già di per sé atipico e protratto convintamente in barba a diffusi scetticismi e principi, malamente mancati, di stile.
La sensazione sempre più fondata è che Camplone abbia insomma favorito il riavvicinamento con i giornalisti, o semplici unità di essi, in modo pressoché personale, spinto da una dose già ai massimi storici di voglia di denunciare, o perlomeno comunicare, con qualcuno. Figuriamoci cosa potrà aver pensato allora il club nel veder rotta non solo la strategia comunicativa del momento, ma pure il fragilissimo scudo che ancora separava dalla verità. Camplone ha detto tutto, sfoderando un senso di impotenza non raccolto da chi, a lui sulla carta vicino, è oggi incomprensibilmente distante. Si aspettava maggiore personalità dalla società che, invece, è sembrata mancare proprio mentre lui, già da giorni, verificava errori e intenzioni direzionate in modo un po' meschinamente contrario, da parte di qualche calciatore, nei confronti del suo progetto.
Il punto è che l'arrabbiatura è finita per essere reciproca. Perché in queste ore è anche la società a domandarsi cosa fare. Qualcuno sussurra che si è tornati a fare un pensierino a Davide Nicola, ma in realtà il ritorno dell'ex tecnico del Livorno è ipotesi remota. Piuttosto il Bari sarebbe intenzionato ad andare avanti così, confidando, in caso di crollo irreparabile, in qualche soluzione interna alla Corrado Urbano, che intanto è tornato a correre da qualche settimana con la sua Primavera e che in almeno un'altra occasione in questa stagione è stato già preallertato in chiave prima squadra.
In tutto ciò, come se non bastasse, prosegue l'incredibile abitudine di qualche calciatore a vociare - per non dire altro - fuori dal vaso. Da circa 24 ore gira in rete, ad esempio, la confidenza social della zanzara De Luca, vittima, per sua stessa ammissione, di pubalgia e sacrifici inenarrabili per andare avanti. "Non ce la faccio più, starò fermo un mese" la decisione grottescamente annunciata a chi, non medico, si era solo reso promotore di un augurio romantico, di quelli che solo i tifosi del Bari (che non sono poi così cattivi come qualcuno li ritrae) sanno fare. Tocca insomma scoprire anche questo, proprio così, nel momento negativo del Bari, in uno scenario che qualche pubalgia cronica se la trascina ormai da troppo tempo. Dissociazioni improvvise, mutismi imposti nella mancanza di argomenti per giustificare, allenatori lasciati alla mercé degli eventi, prima immolati a santoni salva-vita e poi scaricati, fino all'esaurimento. Ecco perché il Bari è oggi una polveriera.
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