Maumau76
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| Titolo: 05/03/16 - Stadio, giovanili e merchandising. Giancaspro ed i dossier sul Bari Sab Mar 05, 2016 8:58 am | |
| Il nuovo socio di Paparesta ha versato 1,5 milioni e salirà fino a 3 milioni I nuovi rapporti di forza in vista della ridefinizione delle quote a fine giugno di Vito Fatiguso Paparesta e Giancaspro Ha portato in società la concretezza dell’imprenditore che vuole ragionare in termini di efficienza e contenimento dei costi: Cosimo Antonio Giancaspro, azionista del Bari in tandem con Gianluca Paparesta, ha già fatto pesare il suo ruolo di partner (non solo finanziario) del Bari. Il patron dell’azienda edile di Molfetta, infatti, ha avviato un focus su una serie di aree d’intervento. Al momento le sue priorità vanno dalla convenzione con il Comune di Bari per la gestione pluriennale del «San Nicola» alle scelte effettuate nel settore giovanile (guidato attualmente da Romeo Paparesta); dai canali di vendita del merchandising all’organizzazione degli staff. D’altronde Giancaspro ha recentemente versato nelle casse della società 1,5 milioni (su un capitale di 2 milioni) impegnandosi a portare la quota fino a 3 milioni (le risorse sono servite per onorare la scadenza degli stipendi a febbraio). Ma le proporzioni e gli equilibri reali sarebbero ancora da definire. In particolare, le parti — secondo quanto emerge da ambienti vicini al club — avrebbero fissato, al momento dell’ingresso di Giancaspro in società, un ipotetico valore del club di circa 10 milioni (1,5 milioni equivarrebbe al 15% del capitale). Ma tale soglia dovrebbe essere aggiornata a giugno prossimo quando il quadro economico-finanziario (e di categoria da disputare) sarà più chiaro. In definitiva, a quel punto le quote dovrebbero essere ricalcolate in base anche alle reali risorse versate dalle parti. Resta il fatto che anche la variazione del modello di governance ha prodotto effetti: passare dal modello di amministratore unico a consiglio di amministrazione (c’è anche l’avvocato Antonio De Feo) presuppone una condivisione sull’intera gestione. L’alternativa è utilizzare il principio della maggioranza. Corriere del Mezzogiorno | |
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