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| Titolo: 29/02/16 - Esclusiva TuttoBari - Spinesi : "E' un dovere arrivare sino alla finale dei playoff" Lun Feb 29, 2016 2:40 pm | |
| Probabilmente è il momento più difficile della "gestione" Paparesta. Bari a un bivio, domani la squadra di Camplone dovrà vedersela con la Ternana. Match sulla carta facile ma, che sull'onda negativa che pervade l'intero ambiente, potrebbe sembrare l'ennesima montagna da scalare. Ad analizzare la crisi biancorossa è intervenuto ai nostri microfoni l'ex attaccante dei galletti Gionatha Spinesi.
Bari sconfitto a Lanciano e per ora fuori di playoff. Qual è la tua analisi?
"E' inspiegabile quanto sia successo a Lanciano. Il Bari ha dominato e se il primo tempo fosse finito 3-0, nessuno avrebbe avuto da obbiettare. Ma il calcio è anche questo, e al primo errore vieni castigato. Tuttavia se andiamo ad analizzare il momento, non è un risultato frutto del caso. Era già successo in altre partite, mi viene in mente quella col Crotone, la squadra sembra in controllo e alla fine riesce a perdere. E' evidente che si tratta di un limite, a cui bisogna trovare una soluzione".
E' un problema che riguarda i singoli attaccanti?
"Assolutamente no. Il Bari crea tante occasioni. Camplone ha dato un'identità alla squadra. La fase offensiva coinvolge tutti i giocatori. Il problema in serie B è che se non concretizzi, poi va a finire che ti puniscono. Il gol lo subisci sempre. Anche squadre come Cagliari e Crotone fanno i conti con questo trend ma riescono a sopperire con la concretezza e la lucidità sottoporta".
Oggi, tuttavia, alcuni elementi della rosa sembrano non essere all'altezza. Mi riferisco a Puscas. E' un po' l'oggetto misterioso del reparto offensivo?
"Ho visto giocare l'ex Inter un bel po' di volte. E' un calciatore forte fisicamente. Tra lui e Bonazzoli (altro canterano nerazzurro e oggi proprio al Lanciano, ndr) c'è un abisso. Ha tutti i numeri per diventare un grande attaccante. Ma se ti ritrovi a giocare in un contesto più grande di te, come quello barese, la situazione diventa problematica. Troppe responsabilità su questo ragazzo che ha ampi margini di miglioramento. Sono i De Luca, i Maniero e i Rosina che devono trascinare la squadra".
Proprio Maniero e Rosina, giocatori che conosci molto bene visto che hanno vestito di recente la maglia del tuo Catania, avrebbero potuto fare di più?
"Maniero rimane sempre una garanzia. E' un attaccante capace di inventarsi la giocata e crea le proprie occasioni. Rosina, nonostante il momento non sia brillantissimo, continua a essere un giocatore dalle grandi doti balistiche. Ha tanta qualità e un'ottima visione di gioco. Ripeto al Bari oggi manca soprattutto la concretezza davanti alla porta avversaria".
Tra i tifosi c'è scoramento. Secondo te è stato un azzardo sostituire Nicola (nonostante il dicembre nero) con Camplone?
"Il cambio in panchina è stato anomalo per come è arrivato ma necessario. Quella squadra avrebbe potuto dare di più. Camplone sta facendo bene, ha dato una qualità di gioco differente rispetto al suo predecessore, purtroppo se poi i giocatori non riescono a fare gol, non è colpa del tecnico. Ci avviciniamo ai mesi caldi, decisivi del campionato. Bisogna vedere con quale condizione fisica il Bari arriverà ai prossimi appuntamenti e agli scontri diretti. E dirò di più: ad oggi preferirei allenare i galletti piuttosto che un'altra squadra impegnata nella lotta playoff, fatta eccezione del Pescara. Il Bari è chiamato a giocarseli, e ha l'obbligo di arrivare in finale. Questa squadra merita ancora la fiducia dei tifosi. Lasciamo lavorare l'allenatore e sono certo che le soddisfazioni arriveranno".
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