Tutino: lo scugnizzo che ricorda Insigne vuol tornare a sorriderePassato forse in secondo piano per il concomitante acquisto di Jacopo Dezi, nella giornata di ieri a Bari è arrivato anche
Gennaro Tutino. Classico
scugnizzo cresciuto nei vicoli assolati e polverosi di
Napoli, fino a un paio di anni fa Tutino, classe '96, era considerato la stella più luminosa dell'intero vivaio partenopeo.
Attaccante esterno di piede destro, ma anche sgusciante seconda punta. Estro, dribbling,
fantasia e straordinaria capacità di fare la differenza negli ultimi 30 metri. Oltre ad un innato
fiuto del gol, come testimoniano le
oltre 50 reti con la Primavera partenopea e le sei marcature in Youth League.
Un
potenziale fuoriclasse insomma, la cui carriera, colorata anche con
l'azzurro della Nazionale, sembra ripercorrere le orme del giocatore a cui è più spesso paragonato, ovvero quel
Lorenzo Insigne che tanto ricorda nel modo di stare in campo. Il primo assaggio di
calcio vero arriva a
Vicenza ma, neanche il tempo di cominciare, ed il giocatore riporta la
rottura del crociato anteriore del ginocchio destro. Una botta devastante per un ragazzo di 18 anni. Ma Tutino, con grande fatica, riesce a rialzarsi, approda al
Gubbio ove colleziona 11 presenze e di testa segna la sua prima rete fra i professionisti. In estate, il giovane attaccante torna in Campania, questa volta all'
Avellino, scelta però che si rivela decisamente
infelice, visto che in Irpinia il calciatore non vede mai il campo.
Il resto è storia recente, l'arrivo nel capoluogo pugliese dove proverà a
scalare le gerarchie che attualmente lo vedono relegato al ruolo di sesta punta a disposizione di
Camplone. Chissà però che il tecnico biancorosso non possa dare fiducia a questo giovanissimo calciatore che fino a qualche tempo fa faceva
parlare di sè tutta Napoli. E si sa che da quelle parti, di attaccanti di talento, se ne intendono.
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