22/12/15 - Il Bari arranca, le concorrenti fuggono: col Brescia serve una prova di forza

Non sarà mai una squadra wild, young and free il Bari di Nicola, questo ormai è di tutta evidenza. La riprova è arrivata a Cagliari, laddove l'incedere compassato dei galletti è stato ineluttabilmente travolto dalla gioventù rampante degli avversari in maglia rossoblù. Ecco, il punto è proprio questo: fino alla gara di Como i biancorossi han dato l'impressione di poter raggiungere i propri obiettivi stagionali tesaurizzando al meglio le non infinite energie a disposizione. Sulle acque del lago, invece, i galletti, per la prima volta in maniera nitida, han visto riflessi i propri acciacchi, le proprie rughe. E da allora le certezze costruite sulla tavola imbandita da otto risultati utili consecutivi paiono progressivamente sgretolarsi.

Accusata spesso di essere una squadra presuntuosa e pigra, il Bari, dopo l'infausta trasferta sarda, rischia ora di apparire tutto il contrario e cioè affamato di riscatto ma allo stesso tempo stanco e appannato, come una bella e attempata attrice a cui d'improvviso le si scioglie il trucco. La difesa lenta e claudicante, sempre sul punto d'inciampare. Falloso e senza ispirazione il centrocampo. Quanto all'attacco, si salvi chi può (Rosina), e dopo di lui il diluvio. Falso che a questa squadra difetti il coraggio, vero invece che spesso le manca la forza atletica per poterlo esibire. Analizzando la classifica, balza agli occhi che, delle prime dieci, solo Entella (18) e Perugia (20) han segnato meno del Bari (24). Quanto ai gol subiti (19), sempre tenendo in considerazione la top ten, giusto in tre han fatto peggio dei galletti: Brescia (25), Pescara (23) e Avellino (29). Insomma, da qualsiasi lato si guardi la questione, la coperta sembra sempre troppo corta. Forse, per allungarla, serve guardare alla panchina.

Nelle ultime quattro gare, Nicola ha utilizzato per l'undici iniziale solo 14 giocatori. Senza la squalifica di Maniero (out contro il Modena), l'infortunio di Rosina e il permesso per motivi familiari di Valiani (questi ultimi due assenti giustificati nel match contro Perugia), probabilmente il numero sarebbe ancora più basso. Urgono nuove soluzioni, tattiche e non solo, anche a partita in corso: l'ingresso di Boateng (subentrato per primo in tutte le ultime sei gare), non può essere l'unico modo per raddrizzare le partite storte. Qualche galletto pare arrivare alla pausa invernale con il fiato corto: e allora, già mercoledì, potrebbe tornare utile sin dal fischio d'inizio chi sinora il campo l'ha visto poco. Contro le rondinelle serve una prova di forza: steccandola, il Bari autocertificherebbe il proprio stato di crisi.





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