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La sosta sta finendo ed è tempo di tornare in campo. Come in una buona seduta terapeutica, è pratica consigliata stendersi sul lettino e analizzare quanto successo nel recente passato, tirando fuori gli scheletri dall'armadio e nella speranza che si possa migliorare ed imparare dagli errori. Con vista su Bari-Mantova, vediamo quindi cosa è accaduto nelle puntate precedenti di questa Serie B, come da dicitura iniziale di una qualsivoglia puntata di una telenovelas, per rinfrescare la memoria ai suoi spettatori.
Contro la Juve Stabia, si è visto un Bari ancora "work in progress", parziale giustifica di un esito e di un approccio inaccettabile. Distrazione e confusione sono i termini cardine di una partita che ci aspettavamo diversa, ma che ha già aperto il dibattito su quali falle correggere nelle settimane a venire, come le disattenzioni sui piazzati ed una compattezza andata sciogliendosi come neve al sole, oltre ad una vacuità e pochezza di pericolanti azioni offensive.
Contro il Modena, le brutture di sette giorni prima si sono nuovamente presentate. La zuccata di Pedro Mendes rimanda alle reti di Bellich e Folino, con la medesima passività nel marcare, incomprensibile alla luce del fresco precedente contro i campani. Il rammarico aumenta alla luce di un primo tempo complessivamente ben interpretato, con i Galletti pericolanti sin dalle prime battute e meritatamente avanti con Novakovich. Poi la veste dei fantasmi del passato si è ripresentata fredda dal dischetto in chiusura di prima frazione e in una seconda vissuta in debito di ossigeno.
Nell'infrasettimanale contro il Sassuolo, il rischio di assistere a un'altra serata storta era ben palpabile dopo il gol di Thorstvedt, ma per una volta gli episodi, sin lì croce biancorossa, diventano delizia. Lovato espulso, Lasagna in gol. Troppo tardi, visto che la rete è arrivata un'ora dopo il rosso sventolato all'ex Atalanta, ma nell'inesauribile arrembaggio pugliese si è percepita la volontà di raddrizzare una rotta sin lì unica e spiacevole. Non sarà stato un maritozzo con la panna, ma il pari con i neroverdi è un cioccolatino che sa di carattere.
E qui giungiamo all'incontro contro la Sampdoria. La voglia di pervenire a quella vittoria mai arrivata si è manifestata in un nuovo punticino, con nuove nocchette di rimpianti. Un'altra espulsione a favore del Bari, questa volta di Vulikic, non è stata sfruttata a dovere, tra il rigore che Vismara ha neutralizzato a Lasagna, a svariate occasioni avute, ad esempio, sui piedi di Manzari e dello stesso bomber mantovano. È mancato cinismo, è mancata freddezza, non sono mancati i tristi ripensamenti a cosa sarebbe potuto essere il risultato con un po' più di cattiveria.
Parafrasando "Frosinone" di Calcutta, scritta per altro quando i ciociari sono stati promossi in Serie A con Moreno Longo, speriamo che il Bari, alla luce di quanto emerso, abbia perfezionato le proprie mancanze per non rivivere lo stesso sbaglio.
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