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Poteva essere una partita da condurre al traguardo senza troppi problemi, con un Bari forte del vantaggio e della superiorità numerica. Tuttavia, anche contro il Sudtirol, la formazione di Pasquale Marino è riuscita a complicarsi notevolmente la vita, strappando il successo solamente nella ripresa dopo una prima frazione in cui sono emersi, in modo lampante, tutti i limiti di questo avvio di stagione.
Rosso e rigore - La gara non poteva iniziare in modo migliore per il Bari. Dopo appena un quarto d'ora, infatti, i biancorossi si sono trovati in superiorità numerica per un bruttissimo fallo di Cuomo su Sibilli, che ha comportato il rosso per il difensore del Sudtirol. Subito dopo, Lunetta ha confezionato il secondo regalo per i pugliesi, atterrando Ricci in area e causando il rigore poi trasformato dallo stesso Sibilli. In vantaggio e con l'uomo in più, i galletti avevano la possibilità di addormentare la gara, e invece...
Un Bari da incubo - Da quel momento in poi, si è visto uno dei volti peggiori del Bari in questa stagione. "Meritavamo di essere sostituiti tutti, io in primis", ha commentato Marino dopo il fischio finale, e anche il capitano Di Cesare è stato molto critico nei confronti della prestazione in questo lasso di gara. Il Bari ha faticato a mantenere il possesso palla, lasciando il controllo del gioco agli avversari. Una logica conseguenza di ciò è stato il gol di Vinetot, che ha portato le due squadre al riposo con il risultato in parità, accolto dai fischi del San Nicola.
I cambi che scuotono - Non sapremo mai quali sono stati i tasti toccati dal tecnico nello spogliatoio, ma quantomeno nella ripresa il Bari è stato capace di scuotersi, scrollandosi di dosso parte delle paure che hanno frenato i biancorossi nel primo tempo. Certo, anche i cambi hanno contribuito, con Dorval ed Edjouma entrati al posto degli spenti Pucino e Acampora. La prestazione non è stata favolosa, questo è vero, ma quantomeno i galletti hanno mostrato più mordente e voglia di far male all'avversario.
Edjouma e Aramu, mai soli - È solo un dettaglio, forse insignificante, ma in esso si può trovare un motivo per cercare un segno di speranza in questo momento difficile. Perché la cosa essenziale, ora, è ritrovare anzitutto lo spirito del gruppo: e se Valerio Di Cesare, in conferenza stampa, ha parlato di colloqui con i compagni per cercare motivazioni collettive, gli abbracci e gli incoraggiamenti a Edjouma dopo una giocata di tacco riuscita a centrocampo rappresentano un gruppo che ha ancora voglia di ritrovarsi. A questi si aggiungono gli applausi fatti dal San Nicola ad un Mattia Aramu, che non è ancora riuscito a brillare: anche il pubblico, nonostante tutto, ha voglia di restare vicino a questa squadra.
Un capitano vero - Ci aveva pensato lui a Reggio Emilia, quando bisognava togliere le castagne dal fuoco in un altro momento difficile. Ci ha pensato lui anche ieri, con un gol da bomber navigato: Valerio Di Cesare è la vera anima di questo Bari, un capitano come pochi, baluardo non solo nello spogliatoio ma anche sul campo: il gol decisivo è stato un gioiellino, mentre l'esultanza sotto la curva ha mostrato tutta la rabbia covata in corpo.
Tre punti, la reazione. Poco altro - I tre punti sono pesantissimi, perché consentono al Bari di allontanarsi un po' dalle zone pericolose e di posizionarsi nella parte sinistra della classifica. Non tolgono però una consapevolezza: serve fare molto di più, perché oltre alla vittoria ed alla reazione mostrata nella ripresa, della partita di ieri c'è da salvare poco altro.
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