13/11/15 - Rosina: "Sfida affascinante. Con il Cesena non solo assist" / CdS - Rosina punta il Cesena: «Voglio anche segnare»

Così Alessandro Rosina oggi in conferenza stampa.

“E’ passato un po’ di tempo da quando ho giocato a Cesena. Sono stati cinque mesi importanti dove raggiungemmo un’importante salvezza in A. Adesso parliamo di altre cose ma sarà ugualmente una gara bellissima. Una sfida – continua – resa più affascinante dal fatto che loro hanno subito solo 2 reti in casa e ne hanno fatte 15 dimostrandosi concreti. Dobbiamo far valere la nostra organizzazione di gioco così facendo possiamo dare continuità ai nostri risultati”.
Si giocherà sul sintetico che potrebbe essere un’arma in più per i romagnoli. “Credo che quello di Cesena per caratteristiche e per qualità sia uno fra i migliori sintetici in Italia dove si nota meno la differenza dall’erba naturale”.
Pochi gol ma importanti per portare a casa le vittorie e quindi punti. “Siamo un po’ bruttini ma vinciamo. Metterei una firma per trovarci nelle prime posizioni continuando a giocare così. Detto questo stiamo lavorando per migliorare anche sotto questo aspetto che, ripeto, non è fondamentale. In questo campionato paga la costanza di risultati dall’inizio alla fine. A marzo poi emergerà la forza delle squadre migliori e sarà importante giocarsi bene le proprie carte”.





fcbari1908.club

Il centrocampista offensivo del Bari: «Siamo un po’ bruttini ma vinciamo. Metterei una firma per trovarci nelle prime posizioni continuando a giocare così»

BARI - Cesena-Bari è una delle partite più attese sul calendario di Serie B: di fronte la seconda contro la terza della classe. Rosina ha le idee chiare: "Torno a Cesena con l’intenzione di fare molto bene e magari non limitarmi agli assist ma segnare. E’ passato un po’ di tempo da quando ho giocato a Cesena. Sono stati cinque mesi importanti dove raggiungemmo un’importante salvezza in A. Adesso parliamo di altre cose ma sarà ugualmente una gara bellissima. Una sfida resa più affascinante dal fatto che loro hanno subito solo due reti in casa e ne hanno fatte 15 dimostrandosi concreti. Dobbiamo far valere la nostra organizzazione di gioco così facendo possiamo dare continuità ai nostri risultati”.
CAMMINO DA PLAYOFF - “Siamo un po’ bruttini ma vinciamo. Metterei una firma per trovarci nelle prime posizioni continuando a giocare così. Detto questo stiamo lavorando per migliorare anche sotto questo aspetto che, ripeto, non è fondamentale. In questo campionato paga la costanza di risultati dall’inizio alla fine. A marzo poi emergerà la forza delle squadre migliori e sarà importante giocarsi bene le proprie carte”.

Meno due giorni al big-match di domenica sera al “Dino Manuzzi” di Cesena dove il Bari farà visita alla formazione allenata da Drago terza in classifica con appena un punto in più dei biancorossi. Questa mattina si è presentato nella sala stampa del “San Nicola” Alessandro Rosina. Il fantasista, arrivato sul finire del mercato estivo dal Catania, ha trascorso una breve parentesi in Romagna: “Torno a Cesena con l’intenzione di fare molto bene. Sarà una bellissima partita tra due squadre che hanno delle grandi ambizioni. Ho giocato nel Cesena per 5-6 mesi da fine Gennaio 2011 e ottenemmo una salvezza importante. Adesso torno in un’altra veste e sarà sicuramente una bella partita”.

Dopo la vittoria del campionato russo con lo Zenit, infatti, il ritorno in Italia. Rosina spiega: “Il richiamo dell’Italia in quel momento non era fortissimo. Ho giocato nello Zenit per due anni e mezzo. Ho apprezzato molto quell’ambiente perchè ci sono tante cose diverse: alcune migliori, alcune peggiori. In quel momento lì, sinceramente, pensavo di poter fare un altro tipo di esperienza. Magari mi sarebbe piaciuto continuare a giocare all’estero, però si è presentata l’opportunità di tornare in Italia e ad un certo punto ho capito che quella era la mia direzione. Non sentivo più quel fuoco dentro e sono tornato indietro per riaccendere la fiamma”.

Con la sosta della Serie A per gli impegni delle Nazionali, tutti gli occhi domenica sera saranno puntati sulla sfida tra terza e quarta in classifica del campionato di Serie B: “Siamo tutti quanti lì, in pochi punti. Loro in casa hanno avuto sicuramente un cammino diverso rispetto a quello fatto in trasferta dove sono caduti diverse volte. Noi cercheremo di continuare ad avere un cammino più costante e quindi di ottenere punti importanti anche su un campo difficile come quello di Cesena. In casa sono stati molto bravi nel non prendere tanti gol (due, ndr) e soprattutto ne hanno fatti tanti (quindici, ndr). Bisognerà stare attenti. Noi sappiamo di che pasta siamo fatti, come dobbiamo essere organizzati e cercheremo di far valere la nostra forza. Il sintetico? A Cesena incide meno di altri campi. Ho giocato diverse volte, è vero che il rimbalzo e il controllo della palla è diverso rispetto al campo in erba naturale però è sicuramente uno dei migliori sintetici in Italia, dove si nota meno la differenza”.

Dall’alto della sua grande esperienza prova ad indicare quale potrebbe essere il momento decisivo della Serie B: “Non credo ci siano delle fasi. Essendo un campionato così lungo la costanza è l’elemento fondamentale. Credo che un punto importante possa essere quello a cavallo tra Febbraio e Marzo quando le squadre si sono ormai conosciute e da quel momento lì emergono le più forti”.

Cesena e Bari a confronto: “Se si vanno a guardare i numeri si possono fare delle analisi. Loro hanno segnato di più di noi, hanno avuto un cammino diverso dal nostro. Noi siamo stati altalenanti facendo un po’ bene in casa e un po’ in trasferta. Loro sono stati molto bravi in casa e poco brillanti in trasferta. Per questo motivo sarà un incontro molto bello. Loro sono pieni di giovani che stanno facendo molto bene, noi abbiamo il punto di forza nell’esperienza con giocatori anche un po’ datati. Le assenze? Ne hanno tante, ma sono comunque una squadra attrezzata come la nostra, come il Cagliari costruite per fare un campionato di vertice. Quando mancano determinate pedine ce ne sono altre subito pronte a sostituirle”.

Sulla difficoltà mostrata dalla squadra nel trovare la via del gol: “Sicuramente dobbiamo migliorare, cercando di essere più presenti con un maggior numero di uomini in area avversaria. Non si tratta solo di avere attaccanti forti altrimenti sarebbe troppo facile giocare a calcio in questo modo. La squadra è fatta di 25 persone, come quando si analizza la fase difensiva non si vedono solo i difensori lo stesso vale in attacco. In ogni caso segneremo di meno ma siamo a un punto di distanza dal Cesena. Ci sono anche altre squadre che hanno segnato di più di noi ma stanno dietro in classifica. Si può essere non contenti di vincere 1-0, ma quello è un giudizio soggettivo. Nel calcio può andar bene anche vincere senza divertirsi. L’intervento del presidente sul gioco? E’ uno stimolo. Quando il presidente parla così è per il bene della squadra. E’ anche intenzione nostra migliorare la produttività e la qualità di gioco”.

Quando gli si chiede se ci sia qualcuno nella rosa biancorossa con cui si capisce al volo non esita: “In squadra abbiamo molti giocatori con tasso tecnico elevato ed intuitivo. Dopo la partita con la Salernitana mi son fermato a parlare con De Luca, dicendogli che secondo me un giocatore come lui deve assentarsi un po’ meno nell’arco della partita. Magari ha dei momenti di black-out in cui si estrania per poi ritornare. Mi sono permesso di dirlo perchè ci sono passato anche io. In quel ruolo possono capitare dieci minuti in cui vieni chiamato in causa sempre e altri momenti in cui sembri quasi un corpo estraneo alla squadra. E’ proprio in quei momenti lì che bisogna saper dare una mano sotto altri aspetti, come quello di copertura, per poi essere decisivi come con la Salernitana o con l’Avellino”.

A Cesena è previsto un nuovo esodo di tifosi: “E’ un’arma in più che abbiamo a nostro favore. Lo vediamo ancora in quest’altra trasferta, ma ne beneficiamo da inizio stagione. A livello di numeri sono stati superiori a tutti, anche venerdì scorso c’era una cornice di pubblico molto bella. Sappiamo che anche loro si aspettano di più dal punto di vista del gioco e speriamo di regalare loro una buona prestazione e magari un mio gol. Esulto? Si, ho sempre avuto una mia idea: a meno che non hai giocato per vent’anni in una squadra e cambi da un momento all’altro e fai gol, penso sia sempre meglio esultare per rispetto della casacca che indossi“.