Polito: "Soddisfatto del mercato. Troppi prestiti? Su quasi tutti abbiamo diritti"

Si è tenuta oggi l'attesa conferenza del direttore sportivo Ciro Polito, che nel corso del colloquio con i giornalisti ha spiegato le scelte compiute nel corso dell'ultimo calciomercato: "Io sono sempre abituato a dire la verità. Io ho sempre detto che l'attaccante sarebbe arrivato con la cessione di Scheidler, non potevamo essere in otto. La questione io l'avevo risolta qualche giorno prima cedendolo al Brescia, che poi ci ha ripensato, mentre la notte prima della chiusura l'avevo dato al Cosenza; per questo mi ero cautelato cercando un altro attaccante e mi ero incontrato con l'Ascoli e con l'agente di Forte per cercare un accordo. Tutto questo era collegato all'addio del francese, la cui questione si è complicata perché il Cosenza non l'ha più preso".


Polito ha proseguito: "Sono sincero, ho fatto una valutazione. Potevo tenerlo, ma lui era un po' sfiduciato, colpa sua e mia perché l'ho scelto e ad oggi è un giocatore che ha steccato. Dietro ci sono delle motivazioni, all'estero mi era piaciuto tanto e qui non ha rispettato le aspettative. Lui è andato in prestito, ora valuteremo".

Polito ha parlato della possibilità di prendere uno svincolato: "Ho un solo giocatore in testa, ma non vi dirò mai il nome ed è impossibile da indovinare, più nell'ottica di aspettarlo. Vedremo se ci saranno le condizioni, devo capire se sta bene. Non abbiamo mancato l'attaccante, adesso ne abbiamo sette con ampie varietà e qualche esterno in più, per dare possibilità all'allenatore di cambiare. Okaka l'ho contattato prima della fine del mercato, ma oggi le persone aspettano sempre l'Arabia Saudita".

Ancora sull'attacco: "L'anno scorso il tecnico voleva fare il 4-2-3-1 ma non aveva calciatori a destra, per questo ho preso Achik che seguo da un anno. L'attaccante non è solo la prima punta, se sono un po' in pensiero è perché Diaw si è fermato all'inizio, ma ho grandissima fiducia in questa squadra".

Il grande protagonista della giornata odierna, in casa Bari, è stato il direttore sportivo Ciro Polito, che questo pomeriggio è intervenuto davanti ai giornalisti nella sala stampa dello stadio San Nicola per fare il punto sulle strategie di mercato al termine della sessione da poco conclusa, parlando del mancato arrivo di Gliozzi: "Lui doveva operarsi. Io nel pomeriggio ho fatto preparare le carte anche se non serviva, siccome era un giocatore che mi piace l'avrei preso in vista di gennaio, quando è difficile prendere un attaccante. Alle 19.30 mi hanno chiamato da Pisa chiedendo di cambiare le carte nonostante ci fosse un accordo, ho dato l'ok ma loro ci hanno mandato le carte alle 20.02. Nel frattempo volevo fare Acampora, che è il mio pallino da inizio mercato".

Polito ha spiegato anche il suo silenzio di inizio estate: "Tutti noi veniamo da un finale dolente che rimarrà indelebile nella mia anima. Dopo mi ero preso una settimana per riflettere, non vi nascondo che ho avuto diverse opportunità. Ci sono state anche problematiche familiari abbastanza gravi che avevo preso non benissimo e mi ero chiuso in me stesso".

Su alcune scelte: "Noi abbiamo preso Diaw dai primi di luglio, poi Galliani ha voluto che andasse in ritiro. Il ragazzo in porta è il portiere che ha vinto le Olimpiadi con Brasile, io sono stati venti giorni in videocall alle quattro del mattino, per un mese ogni giorno cambiavano le carte in tavola. Ma il mio pensiero era di portare Brenno al Bari, e l'ho fatto. L'infarinatura della squadra io l'ho data subito, ho preso Menez facendomi chilometri per incontrarlo da vicino, qui la sfortuna ha fatto la sua parte. Fra vecchi e nuovi l'ossatura c'era già".

Polito ha proseguito: "Farò sempre un mercato last minute, perché in quei giorni si fanno colpi che prima non puoi. Sempre con degli obiettivi, perché Acampora lo volevo da inizio mercato, il presidente del Benevento ha rifiutato non so quante offerte. Con la mia perseveranze ci siamo riusciti".

Il direttore sportivo biancorosso Ciro Polito, nel corso di una conferenza stampa tenuta questo pomeriggio allo stadio San Nicola, ha parlato delle ambizioni della squadra: "Io penso la stessa cosa di maggio, voglio migliorarmi. Ma questo non vuol dire spendere trenta milioni di euro. Il Bari in Serie C per due anni ha speso di tutto e di più e non è salito, quando sono arrivato ho trovato un lavoraccio ed ho preso giocatori che prendevano pochi soldi. Nella mia gestione sono arrivati sempre talenti con valori umani e tecnici, attraverso un lavoro certosino sono stati presi giovani sconosciuti che oggi sono alla ribalta, altri che possono emulare lo stesso percorso. Sono soddisfatto, sulla carta siamo più forti dello scorso anno".

Sulla pianificazione triennale: "Parliamo troppo del passato, a volte ho la sensazione che si stia aspettato solo il momento per massacrarci. Gli unici che abbiamo ceduto sono Caprile e Cheddira, gli altri erano in prestito. Per Benedetti ci ho provato in tutti i modi, ma per la Samp era incedibile, mentre Esposito era inavvicinabile. Altre squadre hanno sceicchi, fondi o paracadute e possono spendere di più. C'era un progetto triennale, se poi non centreremo l'obiettivo il primo che andrà a casa sono io.

Sul futuro: "Non sono abituato a guardare il futuro. Ho un contratto duraturo, sono rimasto qui con grande volontà perché sono in una città che sento mia, fin quando sarò qui darò l'anima per portare risultati ad una città che merita tanto".

Il direttore ha parlato anche della politica dei prestiti: "Quest'anno abbiamo dieci prestiti di cui uno solo è un prestito secco (Koutsupias) ma vi posso garantire che ho possibilità di prenderlo, tutti gli altri hanno diritti o obblighi di riscatto. Non tutti mantengono per forza le aspettative, su dieci alcuni possono steccare, mentre quelli che manterranno le aspettative potremmo prenderli, ma nel frattempo li valutiamo".

Il direttore sportivo biancorosso Ciro Polito, in una conferenza stampa tenuta oggi, ha spiegato alcune delle strategie di mercato: "Sibilli l'avevo già in mano, poteva andare altrove ma abbiamo seguito una strategia per portarlo qui fino alla fine del campionato. Se non si fosse rotto Menez non avremmo avuto bisogno del suo sostituto, ed allora siamo andati su Aramu. Noi avevamo una grande pecca, come calci d'angolo e punizioni laterali, quest'anno con lui, Acampora ed Achik abbiamo qualità balistiche come pochi".

Polito ha proseguito: "Acampora l'ho preso perché Mignani voleva alzare un po' Edjouma, per dargli meno esigenze tattiche, visto che in quanto straniero avrebbe avuto bisogno di più tempo per inserirsi. Lui è un tuttocampista, è uno innamorato della palla, dalla mezzala in su può fare tutto. D'Errico? Secondo me in C è un top, in B inizia a far fatica".

Su un'offerta: "Ho fatto un'offerta per Modeste, che però ha preferito l'Arabia Saudita. Noi abbiamo bisogno di gente con la fame. Florenzi? Gli agenti me l'hanno proposto, ma il Cosenza mi ha detto di non perdere tempo perché loro non l'avrebbero ceduto".

Il direttore ha parlato dell'addio di Antenucci: "Sono abituato a determinati giocatori, ed io sui principi non sbaglio. Dopo la fine del campionato ho parlato con Antenucci e gli ho dato due opportunità, e considerando che l'età passa per tutti ho proposto di lavorare per noi qualora avesse deciso di smettere. Doveva essere un valore aggiunto, sia giocando cinque minuti che facendolo un'ora. Lui mi aveva dato anche l'ok, poi in Serie C poteva essere protagonista, lui ha fatto una scelta di vita che va rispettata. La stessa cosa vale per Frattali".


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