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| Titolo: Polito: “Palermo? Lo credevo più incisivo. Noi siamo in crescita" Lun Dic 20, 2021 6:12 pm | |
| Un big match intenso, a tratti spigoloso, che ha fornito indicazioni rilevanti in merito a rapporti di forze e rispettive ambizioni dei club che orbitano nella zona nobile della classifica nel girone C di Lega Pro. Palermo e Bari si sono divise la posta al culmine di una sfida dai due volti. La compagine pugliese ha disputato una prima frazione di rimarchevole livello, mostrando personalità, coralità, automatismi e cifra tecnica da vera capolista. L'espulsione di Terranova ha poi mutato dinamiche tattiche ed inerzia psicologica nella ripresa, con un Palermo capace di gestire il pallino del gioco pur senza riuscire a sfruttare concretamente la superiorità numerica. Pari che sorride principalmente alla compagine pugliese che mantiene otto punti di vantaggio sul Palermo, superato in classifica dal Monopoli vittorioso sul campo della Fidelis Andria.
Il direttore sportivo del Bari, Ciro Polito, ha concesso un'interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it
"Onestamente dico che la partita tra noi ed il Palermo, nell'arco dei 90 minuti, è stata certamente dai due volti. In parità numerica secondo me avrebbe meritato il Bari, per quanto concerne qualità del gioco e supremazia territoriale in mezzo al campo. Nella ripresa l'interpretazione della sfida è stata ovviamente diversa, in dieci uomini bisogna pensare a combattere, unirsi e sfruttare qualche occasione. Sono state create alcune palle gol molto limpide anche in inferiorità numerica, ad esempio in occasione della percussione di D'Errico che ha passato la sfera a Mallamo che non ha colpito a mezzo metro dalla porta. Anche al novantesimo il Bari poteva portare a casa i tre punti con il colpo di testa di Celiento che non è entrato di poco. Sono enormemente soddisfatto dalla prestazione fornita dalla mia squadra, che ha dimostrato da più tempo di essere continua nel suo percorso e compatta. Passo dopo passo, siamo sempre in crescendo, ovviamente senza nulla togliere alla compagine di Filippi. Il Palermo è una grande squadra che sta facendo un gran campionato e sono sicuro che fino all'ultimo ci starà alle calcagna. Quella rosanero è una formazione di tutto rispetto che occupava il secondo posto meritatamente e non per caso, anche se ora è stata superata dal Monopoli.
Obiettivamente mi aspettavo un Palermo più incisivo e pericoloso perché soprattutto in casa la compagine siciliana solitamente ha una marcia in più. Poi è chiaro che ogni partita ha una storia a sé e può darsi che la prossima giornata vinca al di fuori delle mura amiche. Mancavano certamente tre giocatori importanti ai rosa, anche se Luperini non è un titolare fisso a differenza di Valente e Almici. In ogni caso una squadra con un organico del genere non può certo recriminare su un paio di assenze, cosa che spesso capita anche a noi strada facendo. Avere una rosa ampia e in grado di consentire al tecnico delle rotazioni facilita il turnover e mantiene alto il livello . Io, da direttore sportivo del Bari, vi posso garantire che i rosanero dispongono di una squadra di tutto rispetto".
"Chi mi ruba particolarmente l'occhio per attitudini e qualità tra gli attaccanti rosanero? C'è un giocatore che stimo moltissimo ed avrei voluto ingaggiare per il mio club, ma che alla fine ha preso il Palermo ed è Brunori. Il suo profilo era ben presente sul mio taccuino ed eravamo arrivati anche prima dei rosanero. Io, purtroppo ho fatto un mercato di rincorsa e l'ho tenuto una ventina di giorni in stand-by fermo ad aspettarmi, mentre io non ho potuto fare operazioni. Lui ha scelto di andare in Sicilia ed io faccio i complimenti alla dirigenza rosanero. Lui è forse l'attaccante migliore della categoria... escludendo chiaramente quelli che militano nel mio Bari! Ovviamente scherzo e ho massimo rispetto per i giocatori che compongono gli organici degli avversari.
Cosa ne penso degli attuali portieri del Palermo e del Bari? Pelagotti e Frattali sono due estremi difensori che hanno giocato in categorie superiori e che ho affrontato sul campo anche io quando ero ancora in attività tra i pali, anche perché non sono mica così vecchio. Pelagotti si è rialzato dopo un momento buio vissuto nel corso dello scorso campionato, ma a lui vanno i meriti per aver avuto la forza e gli attributi di ripartire con il Palermo dalla Serie D e per farlo tornare nelle categorie che merita. Se i rosanero dovessero essere promossi, dopo il Bari, io credo che Pelagotti abbia la maturità giusta per giocare anche in Serie B o da titolare o comunque da elemento esperto e competitivo nel roster dei tre portieri da. Lo stesso vale per il mio Frattali che ha vinto dei campionati a Parma e ritengo che attualmente sia un estremo difensore almeno da Serie B e non certo da C.
Fabio Caserta vicinissimo alla panchina rosanero nell'estate 2020? Sì, ne ero a conoscenza, poi il Palermo scelse Boscaglia. Caserta lo conosco e lo ritengo un mio amico. Abbiamo giocato insieme dei derby bellissimi contro il Palermo in Serie A nei miei trascorsi a Catania. Non ricordo cosa sia successo, forse il suo profilo alla fine non ha convinto più di tanto la dirigenza rosanero, e poi non mi ricordo e nei particolari non posso dirvi come realmente andarono le cose. Io vi posso assicurare che lui attualmente è un profilo top tra gli allenatori giovani sul palcoscenico italiano".
"Quanto incidono sul piano tecnico e motivazionale i palermitani Mazzotta e Terranova? Non era semplice portare a Bari giocatori di un certo carattere ed esperienza che ormai costituiscono buona parte della nostra rosa. Penso sia importante avere a disposizione degli atleti che sappiano gestire momenti difficili e coesistere in un gruppo formato da 24 titolari. Sono onorato di aver scelto questi ragazzi. Come i due appena citati posso parlare bene di tutti gli altri. Non mi è mai capitato di vedere un calciatore poco contento in rosa. Abbiamo gente in panchina come Marras, Citro, Di Gennaro, Lollo e tanti altri ma ognuno di loro è contento se vince il Bari, mostra grande spirito di gruppo anche se non scende in campo. Questa è la mentalità ideale, il la strada migliore da continuare a seguire.
Il centrocampista Lollo è in uscita in vista della sessione invernale di mercato? La sua carriera non la scopro di certo io. Lui è un calciatore che ha una sua storia di assoluto livello e sicuramente è un elemento di qualità nel suo ruolo che potrà fare al caso del Palermo. Lui è uno dei pochi che sarà messo sul mercato. Lo era già dalla scorsa estate e ci è rimasto perché non è voluto andare in altre squadre di Serie C. Lo spazio comunque è oggettivamente poco, cercheremo di farlo partire e trovare una soluzione. Non ho ancora sentito Castagnini per trattare il centrocampista ex Empoli, almeno fino ad ora. La formazione più accreditata per competere al vertice della classifica o in posizioni importanti in chiave play-off? Penso sia più di una la squadra in grado di puntare al vertice ma io dico sempre ai ragazzi che i nostri primi avversari siamo noi stessi perché alla fine tutto dipende da noi, senza nulla togliere alle squadre inseguitrici. Potrei citare tra le pretendenti alla promozione Catanzaro, Avellino e Palermo. Tra le compagini che mi sorprendono in positivo penso soprattutto alla Turris che propone un gioco offensivo capace di mettere in difficoltà ogni avversaria. Penso anche al Monopoli, una società piccola che riesce sempre a disputare grandissimi campionati come stanno facendo fino a questo momento. Onore a tutte queste squadre".
"La mia valutazione sul profilo di Andrea Silipo? Parliamo di un giocatore che mi piace molto per le sue doti e che osservavo con attenzione già dall'anno scorso. Ogni volta che il ragazzo entra in campo è normale che risalti grazie alla propria qualità tecnica e alla rapidità. Sta crescendo tanto sul piano mentale e tattico nel suo percorso professionale, ma siamo lontani dal pensare che il Palermo si debba affidare totalmente lui per agguantare il primo posto e vincere il campionato. Ieri doveva essere lui nelle aspettative l'elemento cardine utile a scompaginare il nostro assetto e scardinare i nostri equilibri, per quanto talentuoso non mi sembra corretto ed ideale caricarlo adesso di responsabilità eccessive, parliamo sempre di un classe 2001 che va gestito col giusto minutaggio ed al quale va lasciato qualcosa in termini di tempo per crescere in modo graduale. Per le sue caratteristiche, quando subentra a gara in corso cambia la partita e crea azioni pericolose. Da avversario, ho comunque preferito vederlo in campo dal primo minuto, piuttosto che trovarmelo di fronte da nuovo entrato nella ripresa.
Se ho visto il centrocampo rosanero in difficoltà contro il Bari? Quando le partite si mettono in un certo modo non è merito o colpa di un settore o di un reparto specifico in particolare perché si parla e si valuta sempre il rendimento complessivo della squadra. Evidentemente la nostra ha dimostrato di avere un po' di spessore e forza in più. Non mi sento di puntare il dito contro De Rose o Dall'Oglio per la gara di ieri, anche perché penso siano due ottimi giocatori che hanno sempre disputato campionati importanti anche in categoria superiore. Noi al match del "Barbera" siamo stati corti, attenti, aggressivi, siamo usciti palla al piede con armonia e qualità e abbiamo creato qualche azione da gol. Alla fine va fatto un plauso ai calciatori rosanero scesi in campo anche perché nel corso del match hanno giocato pure alcuni classe 2001 e 2002.
Il Palermo attualmente ha un gran direttore sportivo, ovvero Renzo Castagnini. Lo apprezzo perché non fa il consulente come se ne vedono tanti nel panorama calcistico, lui è un dirigente esperto, competente e ci mette la faccia. Le società funzionali e snelle nella ripartizione di ruoli e responsabilità, che non sprecano soldi e non fanno confusione, poi sono quelle che arrivano fino in fondo. Il lavoro dell'attuale DS rosanero è sotto gli occhi di tutti. Tante volte nel nostro mondo si parla con una persona che non decide in realtà niente. I calciatori hanno bisogno di una guida anche sul piano manageriale, che sappia vivere la squadra tutti i giorni perché non basta fare operazioni in entrata ed uscita sul mercato per essere un buon dirigente. I rosanero hanno creato una plusvalenza molto importante con la cessione del cartellino di Lorenzo Lucca e di questi tempi non è cosa da poco. Il campionato è lungo, non è finito e noi del Bari non dormiremo di certo a sonni tranquilli".
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