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| Titolo: Polito: "Tanti acquisti? Ho voluto dare un segnale. Di Gennaro voleva solo il Bari. Mane e Mercurio? E' andata così..." Ven Set 03, 2021 4:31 pm | |
| Il mercato è terminato. E il Bari, oltre alle ufficialità giunte in sede di trattative classiche, ha potuto contare anche su nuovi innesti prelevati dal bacino degli svincolati, e ufficializzati ieri. Oggi è stato il giorno del punto da parte del diesse Polito, gran protagonista negli ultimi giorni. In conferenza, il dirigente ha raccontato tutto: "Volevo cambiare abbastanza, sapevo di andare incontro a delle difficoltà. Sapevo che non era semplice. Ma dentro di me avevo le idee chiare, ma purtroppo non potevo muovermi prima. All'ultimo ho voluto dare un segnale forte alla piazza".
Polito ha spiegato: "Qua non ci sono titolari. L'ho detto alla squadra: due giocatori per ruolo, che si rispettano. Quando entra qualcuno dalla panchina, la gente deve dire 'madonna chi sta entrando'. Nessuno giocherà solo per il nome: lì è l'inizio della fine. A quarant'anni io mi mangerei anche il campo. Tutti vorrebbero giocare: il calciatore è un privilegiato. Nessuno che è arrivato ha un contratto pluriennale, e nessuno ha fatto una questione di soldi. Io a Castellammare quando ho vinto avevo tanti calciatori in scadenza. I cavalli si vedono all'arrivo. Davide Di Gennaro voleva il Bari. Mi conosce bene. Di Gennaro aveva delle possibilità per andare in giro, ha fame e voglia dentro. Me lo sono tenuto fino all'ultimo, e lui mi ha aspettato. Voleva giocare per un obiettivo: voleva dare qualcosa a sé stesso, senza bisogno di guadagnare. Lui ha giocato a calcio vero. Dal 30 maggio si allena, tutti i giorni. Quando l'ultimo giorno gli ho detto 'io ti posso prendere ma ho solo questo', lui mi ha risposto che non gli interessava e che voleva venire a Bari. Basta, discorso chiuso".
Su Mane e Mercurio... "Io non li conoscevo, parliamo di due giovani. Il rischio è che sarebbero stati bruciati. Mane si deve formare, è un calciatore ibrido. Non mi costava niente tenerli, erano dei fuori lista. Ma quanto spazio avrebbero avuto? Dobbiamo fare un campionato da vertice. Mane è andato a fare un campionato con i suoi pari età. Se il prossimo anno avrà dimostrato di essere un calciatore pronto, lo terremo. La vita è fatta di step. Mercurio? Adesso ve lo dico: gli ho parlato, gli ho detto che la competizione è alta. Lui mi ha detto che voleva giocare. Mi hanno tartassato per un mese. Lui non voleva perdere quell'esperienza. E' andato a fare una cosa che lui voleva. Con l'attacco che abbiamo, che valore aveva Mercurio? Si valuterà il prossimo anno insieme cosa fare. Se ha fatto la differenza. Siamo qua a cercare di far crescere i ragazzi e non a rovinarli. Ho accontentato le esigenze del ragazzo, il suo desiderio".
Polito ha proseguito su trattative e retroscena circa gli esuberi... "Ci sono state diverse trattative complesse. Sono abituato a tirare, a vincere anche 1-0. Gigliotti avevo provato a prenderlo già un mese fa, lui aveva delle esigenze diverse. Sabbione era ancora qui, poi all'ultimo son riuscito a prenderlo. Botta era il primo nome che avevo richiesto, quando ancora ero all'Ascoli. Se l'è ricordato. Avevo fatto uno scambio Lollo-Eramo. Alla fine il mister dell'Ascoli non ha voluto, era un'operazione già chiusa. I calciatori che non sono andati via? Mi è dispiaciuto. Questo è un mestiere dove deve essere messa davanti la passione. Alcune possibilità non son state colte. Ora avrò tre calciatori fuori lista. Ho fatto in modo che tutto rientrasse nel budget, ora loro rimarranno fuori lista. Lollo? Quando l'ho chiamato e gli ho chiesto di andare per l'opportunità che si era creata, mi ha detto subito sì. Mi fa cadere le braccia invece chi ha risposto picche. Avere ora tre calciatori che gireranno il campo e che non posso inserire in lista, mi fa male. Saranno De Risio, Semenzato e Bolzoni. Andreoni? Non è fuori lista, semplicemente è infortunato. Rientrerà a gennaio. Non facciamo previsioni".
Nel corso della conferenza andata in scena questo pomeriggio, Ciro Polito - ds del Bari - ha spaziato sui tanti del mercato. Interessante il percorso che ha riguardato i terzini... "Non pensavo mai di prendere Belli, che per me è un calciatore importante. Avevo intenzione di portare Pinna che però il Cagliari non mi ha voluto dare. Ma dentro di me avevo il pensiero per Pucino, che ho avuto già con me. Non me lo potevo permettere. All'ultimo giorno, ho fatto un discorso da fratello maggiore. Pucino ha avuto l'intelligenza di capire. Mi ero tenuto il posto, e ci ho provato. Ora abbiamo coppie di terzini di spessore, terzini da Serie B. Ricci aveva delle opportunità. Avevo fatto lo scambio con Baraye. Poi c'è stata la possibilità Ricci, è stata un'occasione".
Poi, le mosse offensive... "Citro mi dice che ha fastidio, sta facendo le partitine. Non puoi mettere fretta. Per cancellare la rottura di un crociato ci vuole tempo. Non avrei pensato ad un altro. Poi son riuscito a portare un calciatore per la categoria importante come Paponi. L'anno scorso ha avuto qualche problemino, per questo l'ho potuto prendere. E' un calciatore esperto, serio, sa stare in un gruppo importante. Da Padova non se ne voleva andare, voleva due anni. Mi ha detto che per me veniva anche con un anno di contratto...".
Su Sabbione... "I calciatori possono piacere o non piacere. Io lo devo ringraziare pubblicamente. Avevo già fatto lo scambio col Pordenone, avevo detto al suo procuratore di non dirgli niente perché eravamo già pochi col Potenza. Purtroppo un uccellino è passato e gliel'ha detto. Lui poteva dire 'non me la sento di giocare', invece lui ha dimostrato grande professionalità. E' andato in campo e ha fatto la sua partita".
Su Mallamo... "E' un tuttocampista, lo vorrebbe qualsiasi allenatore. E' un puro, scuola Atalanta. Ha fatto il ritiro con Gasperini, poteva andare a Cosenza. Gli ho detto: aspettami. E mi ha aspettato".
tuttobari.com
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Polito racconta il mercato biancorosso: "Preso solo chi voleva il Bari. Ora c'è bisogno del sostegno della gente"
Il direttore sportivo del Bari è intervenuto per commentare la conclusione della sessione di calciomercato estiva, raccontando aneddoti e retroscena.
Dopo il commento arrivato subito dopo la chiusura della sessione estiva, Ciro Polito, direttore sportivo del Bari, è intervenuto in conferenza stampa per sviscerare a fondo i temi che hanno contraddistinto il calciomercato estivo dei biancorossi, che ha visto 13 operazioni in entrata e 17 in uscita.
È stato un mercato faticoso: "Volevo cambiare abbastanza, sapevo di andare incontro a delle difficoltà. Il mercato era difficile, c'erano tanti giocatori con contratti biennali. Non mi potevo muovere prima. Giovani? Io sono abituato a creare un giusto mix, durante il campionato danno quella freschezza e incoscienza che a volte serve. Questa piazza però richiede giocatori esperti".
Quanto tempo serve agli svincolati: "I complimenti mi interessano poco, vanno fatti alla fine. Sono il direttore, il mio compito è costruire la squadra. Per venire a Bari non servono contratti pluriennali, ci vuole la voglia. Sono contento di tutto ciò che ho ottenuto. Il mister ha un modulo particolare, il direttore sceglie l'allenatore, in base al suo gioco sceglie i giocatori. In parte ci sono riuscito. Ci vorrà tempo, siamo andati a Potenza in 13, non era semplice. Non ci sono titolari, cercherò di fare una squadra con due giocatori per ruolo che si rispettino e stanno bene insieme. Così potremo fare la guerra su ogni campo. Ci vogliono giocatori con fame a prescindere dal nome".
Sul rischio di aver preso giocatori esperti ma con la "pancia piena": "Essere esperti non vuol dire essere appagati. I calciatori sono dei privilegiati, vi garantisco che tutti quelli che sono arrivati hanno voglia. Per costruire un gruppo ci vuole tempo. I contratti brevi fanno venire la fame, cerco di stimolarli su questo. Di Gennaro dal 30 maggio voleva il Bari, abbiamo lavorato insieme a Castellammare. Aveva fame dentro, si vuole divertire. Lui mi ha aspettato, voleva giocare per un obiettivo, sentirsi importante. L'ho chiamato l'ultimo giorno, si è sempre allenato, gli manca solo il ritmo partita. Lui è venuto a prescindere dalla durata del contratto".
Polito ha chiarito anche le cessioni in prestito di Mane e Mercurio: "Parliamo di due giovani del 2003, la loro categoria è la Primavera. Per me c'era il rischio di bruciarli. Mane è ibrido, non è un difensore centrale puro, sarebbe un terzino. Si deve formare. Avrebbero rischiato di trovare poco spazio. Noi ci auguriamo che il Bari faccia il Bari. Mane è andato in prestito per fare un campionato al suo livello, è un'operazione di mercato che ha una logica. Se in Primavera si dimostrerà pronto lo terremo, altrimenti lo manderemo ancora in giro. Mercurio? Gli ho parlato, gli ho detto che qui poteva stare ma che c'era concorrenza. Lui ha detto che voleva giocare. Mercurio lo voleva la Fiorentina, me lo ha chiesto per un mese. Il contratto poteva aiutare la famiglia. La società non manda via i giovani, ma con l'attacco che abbiamo non lo avremmo valorizzato. In B sarebbe stato diverso, in C è giusto vada a confrontarsi con i pari età. Il prossimo anno valuteremo cosa fare".
Su eventuali rimpianti di mercato: "Ci sono state diverse trattative complesse. Gigliotti avevo provato a prenderlo un mese fa, lui aveva altre esigenze, io ero fermo sulla mia offerta. Botta è stata complicata, l'ho richiesto già ai tempi dell'Ascoli, lui se l'è ricordato. Avevo fatto uno scambio tra Lollo ed Eramo ma alla fine il mister dell'Ascoli non ha voluto. Non ho rimpianti particolari, sono contento lo stesso, il campionato è lungo e ricompatteremo il gruppo".
Esuberi: "Avrò tre giocatori fuori lista (Bolzoni, De Risio, Semenzato ndr). Sono rimasto nel budget, un budget di medio livello, non c'era possibilità di sperperare. Mi dispiace per loro che rimarranno fuori lista. Lollo sapeva che c'era la possibilità di andare, lui mi aveva dato la disponibilità. Mi sono cadute le braccia per chi aveva una possibilità migliorativa. Non potevamo fare chissà cosa, sono stato messo in condizione di lavorare. Ringrazio il presidente, insieme stiamo cercando di costruire un Bari vincente. Chiediamo sostegno alla città, c'è bisogno della gente allo stadio".
Con 30 operazioni complessive, è stato un mercato strano ed estenuante: "Mercato particolare per tutti, è stato complicato muoversi. Ho dovuto sfruttare tutto, alla fine sono soddisfatto. Ho dovuto prendere calciatori che conoscevano la mia mentalità, per guadagnare tempo, e anche perché sono di alto livello e mi hanno dato soddisfazione a livello umano e tecnico. Ogni piazza ha il suo perché, ma gli uomini non possono sbagliare".
Sulle coppie di terzini: "Inizialmente volevo Pinna del Cagliari ma hanno preferito darlo all'0lbia. In testa avevo sempre Pucino, che ha tanta esperienza in Serie B. Con lui sono stato chiaro, mi sono tenuto il posto fino all'ultimo, lui è stato intelligente. Ricci è capitato all'ultimo giorno, a condizioni favorevoli, ho fatto il mercato come me lo sono trovato. I giocatori mi conoscono, sono molto soddisfatto".
L'arrivo dei nuovi cambia la formazione: "I titolari li decidono le partite, il momento, le difficoltà. Chi è arrivato non è detto sia per forza titolare, ci sono due giocatori per ruolo. Alla lunga troveremo un assetto su cui puntare. Paponi? Citro ha ancora fastidio, non possiamo mettere fretta a chi arriva da un crociato rotto, è anche un problema mentale. A bocce ferme non avrei pensato a un altro, ma ho avuto l'occasione per portare un calciatore importante che deve mettersi a disposizione dei compagni. L'attacco è ben fornito, non sarà tutto sulle sue spalle, avremo bisogno anche di lui. Sa stare in uno spogliatoio e sono contento del suo arrivo".
Sul clima di ontestazione: "Sono rimasto un po' basito da questa contestazione, inaspettata. Avere una proprietà importante che non fa mancare nulla, negli anni ha investito. Dico ai tifosi di tenerci stretta questa proprietà che investe e vuole far bene. Il presidente è presente, si fa vedere, spende soldi. Ha scelto un direttore per fare la squadra, ora testa bassa e pedalare".
Che Serie C sarà: "Ogni anno c'è sempre una sorpresa. Ci sono squadre attrezzate, altre che si sono rinforzate. Il campo dirà chi è la più forte. Non mi preoccupo degli altri, mi preoccupo di noi".
Sulla cessione di Sabbione: "I calciatori possono piacere o non piacere ma lo devo ringraziare pubblicamente. Lo scambio col Pordenone era fatto, avevo chiesto di non dire nulla al procuratore, avevamo una partita importante. Non potevo comunicargli che andava via alla vigilia di una partita importante. Ha dimostrato grande professionalità, attaccamento, ha salutato ed è andato a Pordenone".
Infine sulla partita col Monterosi: "C'è poco da aspettarsi. Siamo ancora in costruzione ma abbiamo tanti giocatori forti, dobbiamo andare in campo con il desiderio di vincere, così come di vincere il campionato".
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