Bari Grande Amore
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| Titolo: Scavone da esubero a risorsa. Il ruolo in campo e il peso nello spogliatoio Ven Lug 23, 2021 11:45 pm | |
| Le prossime settimane saranno decisive nel determinare il futuro di Manuel Scavone. Il centrocampista, rientrato dal prestito al Pordenone, è uno degli elementi sotto la lente d’ingrandimento di mister Mignani e ds Polito nel corso del ritiro di Lodrone di Storo. Il tutto parte da una riflessione interna strettamente legata all’attuale sessione di calciomercato, tanto ricca di difficoltà tra trattative bloccate ed interessamenti superficiali, sommate a risorse economiche limitate.La mediana, infatti, eccetto D’Errico e Maita, necessita di un certo rinnovamento anche per venire incontro alle nuove esigenze tecnico-tattiche del 4-3-1-2. Difficile, se non impossibile, pensare ad ulteriori 4 innesti in questa zona del campo, meglio distribuire risorse ed idee su più reparti e cercare di provare a valorizzare quanto presente nell’attuale rosa. Scavone, dunque, potrebbe rispecchiare appieno questo tipo di soluzione, stravolgendo così i discorsi delle scorse settimane che lo vedevano tra gli elementi fuori progetto. Un calciatore esperto, capace di garantire fisicità ma anche di inserirsi con sapienza, in un modulo che già conosce benissimo e in cui si è ben distinto nel recente passato (Pordenone e Parma). Nell’ambiente barese il nome però non scalda per via del trascorso nel campionato 2019/20, quando il classe ’87 ha faticato a trovare la condizione e le giuste misure in campo. Tuttavia le sue qualità non possono essere messe in discussione: oltre 200 apparizioni in Serie B, di cui oltre 30 nella stagione appena conclusa, tra i protagonisti della meritata salvezza del Pordenone.
In caso di permanenza non sarà considerato un titolare fisso ma potrà risultare utile in certi frangenti, anche a gara in corso, per la sua capacità di gestire lo spazio e i momenti tra campo e spogliatoio, luogo da cui la squadra dovrà ripartire per trovare motivazioni ed unità dopo annate difficili. Il suo rapporto con il gruppo è sempre stato ottimo, un punto fermo non solo per l’esperienza ma anche per l’amicizia extra-campo con i senatori, su tutti Antenucci, Di Cesare e Frattali.
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