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| Titolo: 18/06/15 - Fusco: "Mai sentito il Bari" Gio Giu 18, 2015 12:28 am | |
| Bologna in serie A. Meriti divisi a metà, tra la vecchia e la nuova dirigenza. A TuttoMercatoWeb parla Filippo Fusco, ex responsabile dell'area tecnica rossoblù che a gennaio ha fatto posto a Pantaleo Corvino.
Fusco, quanto c'è di suo nella promozione del Bologna? "Dare percentuali rischia di essere un esercizio fine a se stesso, ma certamente inizialmente abbiamo dovuto superare tante difficoltà. Soprattutto perché c'era un grande pessimismo nell'ambiente post retrocessione; ma credo che alla fine tutti abbiano dato il loro contributo importante sia i dirigenti che c'erano ad inizio stagione sia quelli che sono subentrati nel corso della stagione. Ma, a mio giudizio, i veri protagonisti sono sempre i giocatori: è la squadre che va in campo. Per me la squadra è soprattutto uno stato d'animo che si costruisce tutti insieme fin dal primo giorno del ritiro".
E nel suo futuro cosa c'è? Direttore sportivo o intermediario? "Io sono abilitato come ds sia dalla federazione italiana che da quella spagnola. In questi anni ho cercato di lavorare dove c'erano le condizioni giuste per poterlo fare nel modo a me più congeniale, anche a costo di perdere alcune occasioni di lavoro. Io credo nel rispetto dei ruoli e nella centralità e nell'importanza del ruolo del direttore sportivo, ovviamente nell'ambito dei criteri guida di gestione che fissano sempre la proprietà ed il Presidente. Ma a me piace assumermi delle responsabilità. Il modo di lavorare del direttore del Siviglia Monchi è esemplificativo : lavora lì da 15 anni ed ha avuto la possibilità di operare con passione ed autonomia e ciò garantisce continuità al Club e grandi risultati. Questo è per me il modello ideale".
Quindi dove si vede? "In un club in cui i ruoli siano chiari così come le responsabilità io non faccio differenze di categoria o di nazione. Le ripeto, a me piace assumermi le responsabilità dell'area tecnica senza cercare eventuali alibi per gli errori che commetto".
Il momento più bello a Bologna? "Ho sentito fiducia, i tifosi sono stati fantastici. Forse perché hanno avvertito dal primo giorno la mia determinazione a non arrendermi quando invece molti davano per scontato che il Bologna non ce l'avrebbe fatta a fare una squadra competitiva per la promozione. Per me il Bologna è un patrimonio della città, della tifoseria ma soprattutto del calcio italiano. Ero consapevole che statisticamente le squadre che retrocedono fanno sempre fatica nelle prime giornate di campionato ma, nonostante questo, sentivo che la gente si fidava di me e del mio ottimismo della volontà".
Bari, per lei, ipotesi concreta? Quanto c'è di vero? "Zero. Non ho mai incontrato nessuno del Bari".
Intanto Fabio Pecchia - che lei conosce bene - è andato al Real Madrid: sarà il vice di Benitez. "Fabio ha delle qualità uniche per diventare un allenatore top e non per niente è l'unico straniero in uno staff spagnolo di un club leggendario come il Real Madrid . Fabio Pecchia è destinato ad una carriera importante e credo che già con il grande lavoro fatto qualche anno fa al Latina lo abbia dimostrato".
Che mercato si aspetta in serie A? "Il Milan si sta muovendo in maniera decisa, mi sembra che sia tornata la voglia di investire. L'Inter darà continuità al lavoro di quest'anno. Credo che milanesi potranno aspirare ad un ruolo da protagoniste che non hanno avuto negli ultimi anni". TMW | |
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